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mercoledì 5 aprile 2006

Riposatevi c'è la relax (...)

Tim blocca centinaia di cellulari per sospetta frode

di Nicoletta Cottone

MILANO - «Tim, messaggio gratuito. Siamo spiacenti, il numero da lei chiamato non è abilitato al traffico entrante». Questa frase laconica, ripetuta anche in inglese, segnala che la scheda Tim che state chiamando è stata bloccata. Da circa una ventina di giorni moltissime (poche centinaia secondo Tim, almeno 280mila secondo l’avvocato Vitto Claut, presidente del Codacons del Friuli Venezia Giulia) schede legate al piano “Tutto relax” sono state bloccate senza una spiegazione per i proprietari che si sono trovati in possesso di un cellulare muto, senza possibilità di chiamare, ricevere telefonate e inviare sms. Moltissimi hanno perso così anche tutti i numeri telefonici affidati al cellulare, che ormai nessuno più conosce a memoria. Alla Tim fanno sapere che «si tratta di casi di sospetta frode».
I titolari delle Sim «spente» sono disorientati. Nei centri Tim rispondono che lì fanno solo contratti, per protestare o chiedere spiegazioni si deve chiamare il 119. Al numero telefonico 119 rispondono con spiegazioni di vario genere: troppi sms inviati, traffico anomalo, violazione delle norme antifrode o di quelle scritte sul retro del pack della carta Sim. Su sollecitazione dei clienti invitano a fare un fax alla Tim, mentre chi insiste riceve le indicazioni per spedire una raccomandata all’ufficio reclami.
«Io sto interessando il mio avvocato - spiega Guido Gentile, orafo della capitale, titolare di una carta Tutto relax - è assurdo staccare una linea senza preavviso e senza dare una spiegazione a chi paga regolarmente, peraltro con la garanzia della carta di credito». Il suo black out sarebbe motivato dagli sms considerati sequenziali dalla Tim, inviati agli amici con i quali si dà appuntamento per ballare la salsa. Lui non solo si è trovato con il telefonino “spento” d’imperio, ma si è accorto dopo il fine settimana che quel numero era collegato anche all’allarme della gioielleria, con seri rischi di non essere reperibile in caso di necessità.
Ma non basta, anche protestare è difficile: il primo fax indicato dal 119 è errato, il secondo è dell’ufficio disdette, dove, gentilmente, forniscono un nuovo numero. Sul piede di guerra anche l'Unione nazionale consumatori che ha già avviato un'azione inibitoria diffidando Tim dal blocco delle Sim e invitandola riattivare i servizi entro la fine di marzo. «Quello di Tim è un comportamento scandaloso - sottolinea Massimiliano Dona, avvocato dell'Unione nazionale consumatori - perchè un soggetto professionale deve preoccuparsi preventivamente delle conseguenze delle condizioni offerte. Fra le altre si calcola che Tim abbia stipulato circa 900mila abbonamenti "Tutto Relax", che al costo di poco meno di 1.200 euro in due anni renderanno oltre un miliardo di euro».
L’offerta “Tutto relax” prevede, infatti, al costo di 49 euro al mese per due anni, l’utilizzo di mille minuti di traffico voce verso tutte le destinazioni e l’invio di sms gratis a tutti senza limiti. I blocchi hanno interessato anche “autoricarica 190”, invece, il cui piano era già stato modificato unilateralmente da Tim: le vecchie condizioni, prevedevano la possibilità di essere autoricaricati, senza limiti, di 1,86 euro ogni 50 sms o minuti voce ricevuti da cellulari Tim, compresi gli sms ricevuti da linee Tim che utilizzano bonus, sms gratuiti o legati a offerte promozionali. In seguito le modifiche introdotte hanno stabilito che l'autoricarica avviene solo se chi effettua la telefonata o spedisce un sms paga il prezzo fissato dal proprio tariffario.
Dal canto suo Tim chiarisce che le Sim sono state bloccate per «forti sospetti di frode», tanto che è stato dato mandato ai legali dell’azienda di sporgere formale denuncia per tutelare l’azienda da possibili tentativi di frode. «Stiamo agendo - spiegano alla Tim - a fronte di forti sospetti di frode e di un utilizzo del servizio non in norma con le regole contrattuali, con uso di apparecchiature non mobili. Dunque programmi che lanciano sms e vanno a ricaricare utenze telefoniche. Ci sono casi di utilizzo con volumi di traffico anomalo, con 50mila sms sequenziali inviati in un’ora. È una sospensione, siamo in una fase di verifica. Risarcimenti agli utenti? C’è qualcuno che dovrà risarcire noi se c’è stata truffa: sarà il magistrato a decidere. Bisogna valutare le posizioni di ognuno, non c’è solo chi invia l’sms, ma anche chi lo riceve».
Pierluigi Chiarla, segretario provinciale udinese del Codacons Friuli Venezia Giulia, proprietario di più di una delle Sim incriminate, è indignato. «Non c'è stata truffa da parte degli utenti - sottolinea Chiarla - ma qualcuno ha solo utilizzato al meglio le opportunità dei contratti offerti dalla Tim. Il sospetto è che si sia trattato di pubblicità ingannevole, visto che le tariffe erano tanto convenienti per gli utenti che oggi quei contratti sono sospesi». L'Unione consumatori denuncia, inoltre, che il gestore sta bloccando anche altre Sim intestate agli utenti che avevano attivato il piano "Tutto relax". «La creazione di una lista nera - sottolinea Massimiliano Dona - degli utenti cattivi rappresenta una inaudita violazione non solo del Codice del consumo, ma degli stessi diritti costituzionali dei cittadini». Chiesto anche l'intervento dell'Antitrust perchè verifichi l'ingannevolezza dei messaggi promozionali dell'iniziativa.
È dal 10 marzo che si susseguono messaggi in rete sui forum di telefonia, pieni di proteste da parte dei proprietari di telefonini ormai muti. Il Codacons di Udine ha costituito un comitato per difendere i diritti degli utenti e ha dato mandato di rappresentarli al presidente del Codacons del Friuli Venezia Giulia Vitto Claut. «Sto per inviare una diffida a Tim - spiega Claut - per chiedere l’inibizione di comportamenti abusivi che danneggiano la collettività da parte dei gestori sulla base degli articoli 139 e seguenti del Codice di consumo». Già sono stati presentati una decina di ricorsi al Corecom regionale per ottenere l’immediata riattivazione delle Sim: l’11 si discute il primo. E il conto, in caso di vittoria degli utenti, per Tim potrebbe essere molto salato. «Per ogni persona - spiega Vitto Claut, presiedente del Codacons Friuli Venezia Giulia - chiederemo un risarcimento di 50mila euro».


fonte IlSole24ore, 28/03/2006

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