mercoledì 22 novembre 2006

Reati con ricariche false

Talvolta, a qualche cliente bloccato post 9 tentativi sarebbe utile ricordare che...

Servirsi di un codice di accesso ottenuto indebitamente costituisce riciclaggio
Ricaricare il cellulare con un codice falso è reato (Cassazione 32440/2003)

È reato effettuare la ricarica sul proprio telefono cellulare servendosi di un codice ottenuto indebitamente. Lo ha stabilito la Terza Sezione Penale della Corte di Cassazione, che ha precisato che il comportamento incriminato - per il quale il responsabile era stato assolto dall'imputazione di frode informatica - integra gli estremi del reato previsto dalla c.d. legge antiriciclaggio, che dispone che «chiunque, al fine di trarne profitto per sé o per altri, indebitamente utilizza, non essendone titolare, carte di credito o di pagamento, ovvero qualsiasi altro documento analogo che abiliti al prelievo di denaro contante o all'acquisto di beni o alla prestazione di servizi, è punito con la reclusione da uno a cinque anni e con la multa da lire 600.000 a lire 3.000.000». Secondo la Suprema Corte, infatti, la tessera telefonica di ricarica costituisce un documento analogo alle carte di credito o di pagamento, che abilita alla prestazione dei servizi telefonici (nel caso in questione, l'imputato aveva accettato l'offerta di acquisto del servizio di ricarica a metà prezzo utilizzandola indebitamente, in quanto la tessera in questione era stata fraudolentemente sottratta a chi la deteneva legittimamente). Per tale motivo, chi si serve di un codice di accesso indebitamente ottenuto viola la normativa antiriciclaggio. (23 settembre 2003)

Le motivazioni al link seguente
http://www.cittadinolex.kataweb.it/article_view.jsp?idArt=24342&idCat=309

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