2006-12-13 18:42
CALL CENTER: INTESA ALMAVIVA-SINDACATI, 6.300 ASSUNTI
ROMA - I precari non abitano piu' qui. Con l'accordo raggiunto oggi tra il gruppo Almaviva e i sindacati, circa 6.300 lavoratori dei call center delle aziende del gruppo avranno un contratto a tempo determinato. Part-time, ma sicuro. E non saranno piu' lo stereotipo del lavoro flessibile, insicuro e non tutelato. Plaude il ministro del Lavoro, Cesare Damiano, che ritiene l'accordo ''un successo del sindacato e dell'azienda, oltre che delle politiche del centro sinistra che hanno scelto la stabilita' del lavoro contro la precarizzazione''. Damiano insiste spiegando che si tratta di ''un successo della contrattazione e delle buone leggi'', di ''una risposta ai giovani e non soltanto''.''E' una svolta avvenuta in pochi mesi - ricorda - per un settore caratterizzato da una forte presenza di lavoro flessibile e precario, e sara' l'inizio di un nuovo ciclo di contrattazione del comparto del call center, che raggruppa oltre 700 aziende e circa 250mila addetti, come previsto dalla circolare dello scorso giugno, dall'avviso comune delle parti sociali, e dalle norme recepite nella finanziaria a sostegno della contrattazione''. Ma mostra un certo orgoglio lo stesso gruppo Almaviva, che definisce l'intesa ''senza precedenti nella storia italiana negli ultimi dieci anni'', e ricorda che coinvolge gli attuali lavoratori a progetto in forza presso le Societa' Atesia, Cos, Alicos ed InAction. Ora, quindi, il gruppo occupera' nel solo settore dei call center circa 11.000 dipendenti (di cui oltre il 97% a tempo indeterminato), evitando il ricorso alla tipologia contrattuale del lavoro a progetto, con effetti positivi verso i clienti in termini di qualita' dei servizi offerti, e un quadro normativo chiaro e di piena tutela. Lo stesso presidente di Almaviva, Alberto Tripi, parla quindi di un accordo che ''rappresenta una tappa importante per la stabilita' e lo sviluppo del Gruppo. Nell'attuale situazione di criticita' dell'economia nazionale e del settore - sottolinea - non esistono impegni occupazionali di tale portata. L'auspicio e' che questo sforzo straordinario possa contribuire a raggiungere con serenita' gli obiettivi di crescita della nostra strategia industriale''. I termini dell'intesa prevedono la stabilizzazione entro il 2007 di circa 4.000 lavoratori inbound e circa 2.500 in attivita' mista, con l'assunzione a tempo indeterminato part- time a 4 ore al terzo livello del contratto delle Tlc. Per i circa 1.000 rimanenti in outbound, e' prevista l'assunzione con contratto di apprendistato professionalizzato. Soddisfatti anche i sindacati, che rivendicano ''la fine del finto lavoro autonomo''. Un risultato ''frutto della determinazione del sindacato'', afferma Nicoletta Rocchi, segretario confederale della Cgil, e che ''dimostra la validita' della strumentazione definita nella legge Finanziaria, nell' avviso comune e nella circolare del ministro del Lavoro di giugno scorso''. ''E' la risposta piu' adeguata all'esercito dei precari'', gli fa eco Annamaria Furlan, segretario confederale Cisl, secondo la quale ''aver trovato soluzioni al fine di evitare la distinzione tra inbound, cioe' chi riceve le chiamate, e outbound, chi le fa, e' un concetto perseguito con forza'' per raggiungere l'intesa. ''Si e' aperta una nuova stagione di contrattazione nelle aziende, che dovra' nei prossimi mesi concretizzarsi in tutto il settore con specifiche intese sindacali'', rileva quindi il segretario confederale della Uil, Paolo Pirani.
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