domenica 10 dicembre 2006

Speriamo di differenziarci un pò

Italiani in ufficio, poco aiuto da capi e colleghi
di FEDERICO PACE
05.12.2006

Peggiorano le condizioni di lavoro negli uffici italiani. E il lavoro diventa sempre di più una cosa che ci si deve sbrigare da soli. Senza potersi aspettare troppo sostegno dagli altri. Tanto che sono sempre meno i lavoratori che possono chiedere aiuto ai colleghi e sempre più raramente qualcuno di loro arriva a rivolgersi, in caso di bisogno, al diretto responsabile.
Da noi solo il 50,7% dei lavoratori può chiedere aiuto ai colleghi mentre un ancor più misero 33,6% può fare lo stesso con il suo capo diretto. Sono questi alcuni dei dati che verranno presentati oggi a Roma da Eurofound, la Fondazione per il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro dell’Unione europea, presso la sede centrale della Cgil a Roma.
Così, gli open space, le dichiarazioni di intenti di manager e coordinatori tutte tese alla cooperazione, all'organizzazione orizzontale, si scontrano con la realtà che da noi pare essere caratterizzata da individualismo e sfiducia.
In Europa, a vedere i dati della quarta indagine europea sulle condizioni di lavoro, la cooperazione è molto più elevata. Nel Vecchio Continente ricorre all’aiuto dei colleghi il 67,1 per cento dei lavoratori, mentre possono interpellare il capo il 56,1% dei dipendenti. Per questo non desta sorpresa quanto da noi sia poco diffuso il lavoro di gruppo: in Italia solo il 39 per cento dei dipendenti lavora costantemente in team, mentre, nei rimanenti paesi dell'Unione europea a 25, succede lo stesso ad una media di oltre cinque lavoratori su dieci (55%).
"Questi primi risultati – ha dichiarato Jorma Karppinen, direttore della Fondazione europea - rivelano che in Italia negli ultimi cinque anni vi è stato un deterioramento delle condizioni di lavoro, almeno rispetto al resto dell'Europa.” I paesi in cui la cooperazione tra colleghi è più spiccata sono Svezia, Danimarca, Lettonia, Olanda e Irlanda (vedi tabella) dove le percentuali superano di gran lunga l’80 per cento. Stretto il legame anche il responsabile diretto in Lettonia, Danimarca, Irlanda e Finlandia (vedi tabella).
Quanto ai sintomi sanitari, è lo stress quello che gli italiani più comumente associano al lavoro. Lo menziona infatti il 27 per cento dei lavoratori italiani contro il 22% della media europea. Tra gli altri problemi citati, mal di schiena, mal di testa e affaticamento generale.

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