
Heckman ha studiato approfonditamente la realtà del lavoro e della formazione in Italia. Alcuni spunti
(...) Se andiamo a valutare la "quantità di disuguaglianza" che si accumula in tutta la vita del lavoratore, per la maggioranza è difficile salire la scala salariale, cambiare di status e fare significativi salti di carriera. (...) Eppure l'Italia ha da tempo introdotto lavoro interinale e contratti non standard. E' stata una scelta corretta? «No, ritengo che il sistema sia dannoso: nel breve termine il lavoro temporaneo contribuisce a ridurre il tasso di disoccupazione, ma contemporaneamente crea dei lavori "dead end", a vicolo cieco. Primo perché la percentuale di crescita salariale di chi lavora con contratti a termine è ridottissima, e poi perché le persone restano intrappolate nel livello basso del mercato. Così si crea una sottoclasse permanente di esclusi dal lavoro che "tira".
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