Call center, accordo raggiunto a Taranto: stabilizzazione per 1.568 operatori
L´azienda, la Teleperformance, per incidenza occupazionale rappresenta la seconda realtà cittadina dopo l´Ilva. I lavoratori passeranno a tempo indeterminato con contratti di 36 ore settimanali
“Un accordo storico, un precedente significativo in materia di precariato per tutta la nazione”. Giustamente non usa mezzi termini la CGIL di Taranto nel commentare l´intesa siglata nella nottata dell´11 aprile tra le organizzazioni sindacali e la In&Out del gruppo Teleperformance sulla stabilizzazione di oltre 1.500 operatori di call center. All´inizio di aprile erano oltre 9 mila nel Paese i collaboratori dei call center stabilizzati e passati, quasi tutti, a contratti a tempo indeterminato mediante i 15 accordi raggiunti da Cgil, Cisl e Uil con le aziende sulla scorta del decreto varato dal Ministero del Lavoro, Cesare Damiano. Il dato complessivo era stato trasmesso alle organizzazioni sindacali nella prima riunione dell´Osservatorio sui call centers per il monitoraggio dei processi di stabilizzazione occupazionale, concordato con il ministero. A Taranto, i 1.568 lavoratori passeranno a tempo indeterminato con contratti di 36 ore settimanali, in quattro scaglioni e comunque entro la fine del 2007. Per spiegare le ragioni della portata storica dell´accordo, dalla Camera del Lavoro tarantina ricordano come l´incidenza occupazionale della Teleperformance sul territorio sia seconda solo all´Ilva. “Un accordo frutto di un lavoro lungo e faticoso – sottolinea con soddisfazione D´Arcangelo, responsabile del Nidil di Taranto–. Un processo reso possibile solo dopo i ripetuti e reiterati no che la CGIL è stata in grado di dire di fronte ad ipotesi di accordo che prevedevano contratti come apprendistato, inserimento, a tempo indeterminato o subordinato a 4 ore”. Intesa difficile anche perché “erano in bilico le sorti del 70% di questi lavoratori, quelli che destinati all´outbound rischiavano di rimanere esclusi dall´accordo. Persino il riferimento continuo al contratto di Atesia a Roma, considerato il più favorevole in materia in ambito nazionale, non ci ha fatto demordere. La stabilizzazione è ora patrimonio di tutti, e con essa per 1586 persone, la possibilità di immaginare un futuro in questa città” .
fonte cgil foggia, 13.4.2007
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