mercoledì 4 aprile 2007

Il punto della CISL

Cisl, stabilizzazione nei call-center.
"Ancora insufficienti le ispezioni"
Il 30 aprile scade il termine stabilito dal ministro Damiano per la regolarizzazione di ventimila 'collaboratori a progetto', ma siamo a quota novemila. Istituito un Osservatorio per il monitoraggio delle imprese. Calabrò (Cisl Sicilia): "Più difficile convincere le aziende minori. E poi qui gli ispettori sono troppo pochi"

È un momento delicato per i lavoratori dei call-center, tra promesse di stabilizzazione e l’istituzione di un Osservatorio nazionale.
Oggi a Palermo la Cisl Sicilia ha fatto il punto della situazione.Si avvicina il 30 aprile, termine che il ministro del Lavoro, Cesare Damiano, avrebbe stabilito per regolarizzare ventimila ‘collaboratori a progetto’ o ‘co.co.pro’. Entro questa data le imprese che raggiungono accordi in tal senso possono accedere a consistenti agevolazioni fiscali.
Siamo però ben lontani da questo traguardo, dato che gli impiegati stabilizzati finora, coi quindici accordi raggiunti, sono circa novemila.In questa fase, uno strumento importante è costituito dal recente “Osservatorio paritetico per il monitoraggio dei call-center”, composto da elementi ministeriali e dei sindacati.Vediamo la situazione in Sicilia, divenuta un pò "la terra dei call-center", ovvero delle "nuove fabbriche". Qui un considerevole accordo è stato raggiunto con il gruppo Almaviva, che comprende Coast communications, Alicos a Palermo e Sicos a Catania. Queste aziende – di cui la Alicos, con 580 co.co.pro, è la maggiore del settore in Sicilia - hanno accettato la stabilizzazione SIA degli operatori 'inbound' (che ricevono le chiamate) CHE di quelli 'outbound' (che le effettuano). Il problema, secondo la segretaria regionale della Cisl, Mimma Calabrò “nasce però nei call-center più piccoli. Spesso il vantaggio rappresentato dalle agevolazioni fiscali non viene recepito. Per questo – continua la Calabrò – occorre un sistema di ispezioni, di controlli incrociati”. Il segretario Cisl aggiunge una nota negativa sulle ispezioni finora effettuate che “lasciano il tempo che trovano, perchè gli ispettori sono pochi”.

Andrea Gangemi (02 apr 2007)
fonte
http://www.ateneonline-aol.it/070402aga.php

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