ECONOMIA : CAMBIO CONTRATTO PER GLI OPERATORI DI CALL CENTER, LA ZANETTI CHIUDE
"Non è stata una scelta volontaria, ma obbligata" così Onorino Zanetti uno dei titolari di "La Zanetti Comunica Srl" nonchè amministratore delegato, avvisa i suoi dipendenti dell'imminente chiusura del call center.
"La decisione è stata inevitabile" continua Zanetti "con la legge che prevede che i call center stabilizzino i loro lavoratori per noi non ha più senso andare avanti. La formula del contratto a progetto, infatti, era dettata dalle necessità di contenere i costi, visto che il lavoro che veniva svolto nel call center dipendeva dal periodo, con incentivi sulle vendite e sugli appuntamenti presi con i nuovi clienti. Data la redditività così bassa e instabile, l'assunzione a tempo indeterminato è di fatto impensabile e per non compromettere il futuro dell'attività del negozio siamo costretti a chiudere".
E così, i 6 operatori e 1 supervisore torneranno a casa il 30 Aprile prossimo, ma a coloro hanno avviato una vertenza contro l'azienda Zanetti risponde: "che la scelta è stata imposta per legge e non certo per volontà aziendale. La scelta del contratto a progetto lasciava la libertà agli operatori di gestire turni anche molto brevi, di 3 o 4 ore, che per un lavoro così stressante come l'operatore outbound, ossia che effettua chiamate per presentare la promozione ai clienti e fissare appuntamenti ai propri rappresentanti, era l'ideale. E nessuno aveva mai chiesto l'assunzione a tempo pieno".
"Mi auguro solo che" conclude Zanetti, "non si prendano misure troppo rigide: il rischio sarebbe di fornire un servizio scadente ai nostri clienti, se non addirittura di chiudere l'attività perché i costi da sostenere sarebbero troppo alti».
Altri call center bergamaschi hanno invece trovato una soluzione per rimanere in regola con quanto previsto dalla Finanziaria in materia di trasformazione dei contratti di collaborazione in contratti di lavoro subordinato e di ricostruzione contributiva. Tra questi il call center della Giugno 2001 Srl di Curno, specializzato in attività di telemarketing per conto terzi: ha siglato un accordo con la Nidil-Cgil e la Filcams-Cgil di Bergamo che in questi mesi avevano avviato alcune trattative per la stabilizzazione dei lavoratori. "Questo accordo - hanno commentato Mauro Rossi della Nidil e Anna Bertoli della Filcams - è molto positivo perché toglie i collaboratori da una precarietà abbastanza prolungata, che per alcuni era addirittura di 5 anni". Con questa intesa quindi saranno assunti 8 lavoratori a tempo indeterminato al quinto livello del Contratto collettivo del commercio, con la possibiltà di indire assemblee e con l'erogazione nel primo mese di una quota di copertura del periodo pregresso, in base all'anzianità dei collaboratori.
Discorso diverso, invece, per la Centax Telecom srl di Bergamo, per la quale - dicono Mario Rossi della Nidil-Cgil e Roberto Rossi della Filcams-Cgil, riguardo alla trattativa seguita anche dalla Fisascat-Cisl - "l'esito non è stato come il sindacato si era augurato: l'azienda ha regolarizzato a modo suo la posizione dei dipendenti". Dal 30 aprile, gli oltre 100 operatori della Centax Telecom diventeranno lavoratori subordinati a chiamata, cioè lavoratori dipendenti a tutti gli effetti ma con un orario di lavoro stabilito sulla base della chiamata dell'azienda. Anche in questo caso una scelta dettata dalla necessità di consentire la flessibilità nella gestione organizzativa.
"Anche se i lavoratori saranno coperti in questo modo dal contratto del commercio, resta ancora il problema di una flessibilità estrema nell'orario di lavoro che non darà alcune garanzie di continuità - aggiungono i sindacati -. La nostra seconda proposta era stata di trasformare i progetti in contratti part time, con la disponibilità di trattare sull'orario, ma alla fine si è deciso in altro modo".
Nella sede di NIDIL-CGIL di Bergamo ancora non è passato lo stupore per aver letto, sulle pagine della stampa locale, l’incredibile risposta del signor Onorino Zanetti al sindacato. Il titolare della Zanetti Comunica srl, (guarda caso collegata a loghi e commesse tim/telecom…) società di Bergamo che chiuderà il suo call center il prossimo 30 aprile e che ha inviato ai lavoratori le lettere di licenziamento, per spiegare la decisione di chiudere ha puntato il dito contro le nuove disposizioni previste in Finanziaria. Si tratterebbe, a suo dire, di “scelta imposta per legge e non certo per volontà aziendale”.
“Ci sembra incredibile che si ammetta in maniera così esplicita di aver fatto una regola dell’utilizzo improprio di lavoro precario come quello regolato dal contratto a progetto” ha commentato questa mattina Mauro Rossi, segretario generale provinciale di NIDIL-CGIL. “Il signor Zanetti si appella alla necessità di contenere i costi e di seguire l’avvicendarsi del volume di attività ‘visto che il lavoro che veniva svolto nel call center dipendeva dal periodo (…)’. Peccato che fra i suoi sette operatori, due lavoravano continuativamente alla Zanetti da tre anni, uno da quasi due anni e due da più di un anno. Parlare di impossibilità di ‘andare avanti’ con le nuove disposizioni a noi sembra un’ammissione di colpa rispetto alla irregolarità del lavoro negli ultimi anni”.
Dalla sede CGIL si ricorda, inoltre, al signor Zanetti che, in presenza delle stesse regole previste in Finanziaria e di circa lo stesso numero di lavoratori, il 23 aprile scorso è stato raggiunto un accordo tra il sindacato e la società Giugno 2001 srl, proprietaria di un call center a Curno. L’intesa prevede la stabilizzazione degli 8 collaboratori a progetto. E nessuno, in questo caso, ha lanciato l’allarme contro “una legge troppo costosa”.
E di oggi pomeriggio è la dichiarazione di due lavoratrici della Zanetti: “Stupisce che l’azienda questa mattina, a 24 ore dalla lettera di licenziamento, abbia ammesso la necessità di avere comunque a disposizione alcune persone che continuino le operazioni telefoniche. Non si comprende, quindi, se il call center rimarrà chiuso definitivamente oppure no”.
Sulla vicenda è intervenuto, poco fa, anche Maurizio Laini, segretario generale della CGIL di Bergamo: “La CGIL ha appena finito di lanciare (con un convegno di qualche settimana fa) l’allarme sull’utilizzo improprio delle collaborazioni nei call center ed ecco che non solo si dimostra che il tema è d’attualità scottante e l’illegittimità diffusa, ma alla prima circolare del Ministro che tenta di regolare la materia si invocano lacci e lacciuoli per chiudere. Spiace: ma non è possibile fondare attività e profitti d’impresa sulla precarietà, sull’esasperata flessibilità, sui bassi costi corrispondenti a redditi dei lavoratori inadeguati e diritti negati. Il sistema dei servizi, la rete dei call center, obbedisca ad un mercato che tenga conto dei diritti: il futuro dei nostri giovani è così bistrattabile? Disprezzare le regole vuol dire disprezzare i diritti: è così grave invocare certezze, stabilità, retribuzioni adeguate? Il sindacato c’è per questo: tutelare i diritti ed evitare l’arbitrarietà, nei “vecchi” luoghi di lavoro così come nei “nuovi””.
fonte http://www.expobg.it/modules/news/article.php?storyid=5509
"Non è stata una scelta volontaria, ma obbligata" così Onorino Zanetti uno dei titolari di "La Zanetti Comunica Srl" nonchè amministratore delegato, avvisa i suoi dipendenti dell'imminente chiusura del call center.
"La decisione è stata inevitabile" continua Zanetti "con la legge che prevede che i call center stabilizzino i loro lavoratori per noi non ha più senso andare avanti. La formula del contratto a progetto, infatti, era dettata dalle necessità di contenere i costi, visto che il lavoro che veniva svolto nel call center dipendeva dal periodo, con incentivi sulle vendite e sugli appuntamenti presi con i nuovi clienti. Data la redditività così bassa e instabile, l'assunzione a tempo indeterminato è di fatto impensabile e per non compromettere il futuro dell'attività del negozio siamo costretti a chiudere".
E così, i 6 operatori e 1 supervisore torneranno a casa il 30 Aprile prossimo, ma a coloro hanno avviato una vertenza contro l'azienda Zanetti risponde: "che la scelta è stata imposta per legge e non certo per volontà aziendale. La scelta del contratto a progetto lasciava la libertà agli operatori di gestire turni anche molto brevi, di 3 o 4 ore, che per un lavoro così stressante come l'operatore outbound, ossia che effettua chiamate per presentare la promozione ai clienti e fissare appuntamenti ai propri rappresentanti, era l'ideale. E nessuno aveva mai chiesto l'assunzione a tempo pieno".
"Mi auguro solo che" conclude Zanetti, "non si prendano misure troppo rigide: il rischio sarebbe di fornire un servizio scadente ai nostri clienti, se non addirittura di chiudere l'attività perché i costi da sostenere sarebbero troppo alti».
Altri call center bergamaschi hanno invece trovato una soluzione per rimanere in regola con quanto previsto dalla Finanziaria in materia di trasformazione dei contratti di collaborazione in contratti di lavoro subordinato e di ricostruzione contributiva. Tra questi il call center della Giugno 2001 Srl di Curno, specializzato in attività di telemarketing per conto terzi: ha siglato un accordo con la Nidil-Cgil e la Filcams-Cgil di Bergamo che in questi mesi avevano avviato alcune trattative per la stabilizzazione dei lavoratori. "Questo accordo - hanno commentato Mauro Rossi della Nidil e Anna Bertoli della Filcams - è molto positivo perché toglie i collaboratori da una precarietà abbastanza prolungata, che per alcuni era addirittura di 5 anni". Con questa intesa quindi saranno assunti 8 lavoratori a tempo indeterminato al quinto livello del Contratto collettivo del commercio, con la possibiltà di indire assemblee e con l'erogazione nel primo mese di una quota di copertura del periodo pregresso, in base all'anzianità dei collaboratori.
Discorso diverso, invece, per la Centax Telecom srl di Bergamo, per la quale - dicono Mario Rossi della Nidil-Cgil e Roberto Rossi della Filcams-Cgil, riguardo alla trattativa seguita anche dalla Fisascat-Cisl - "l'esito non è stato come il sindacato si era augurato: l'azienda ha regolarizzato a modo suo la posizione dei dipendenti". Dal 30 aprile, gli oltre 100 operatori della Centax Telecom diventeranno lavoratori subordinati a chiamata, cioè lavoratori dipendenti a tutti gli effetti ma con un orario di lavoro stabilito sulla base della chiamata dell'azienda. Anche in questo caso una scelta dettata dalla necessità di consentire la flessibilità nella gestione organizzativa.
"Anche se i lavoratori saranno coperti in questo modo dal contratto del commercio, resta ancora il problema di una flessibilità estrema nell'orario di lavoro che non darà alcune garanzie di continuità - aggiungono i sindacati -. La nostra seconda proposta era stata di trasformare i progetti in contratti part time, con la disponibilità di trattare sull'orario, ma alla fine si è deciso in altro modo".
Nella sede di NIDIL-CGIL di Bergamo ancora non è passato lo stupore per aver letto, sulle pagine della stampa locale, l’incredibile risposta del signor Onorino Zanetti al sindacato. Il titolare della Zanetti Comunica srl, (guarda caso collegata a loghi e commesse tim/telecom…) società di Bergamo che chiuderà il suo call center il prossimo 30 aprile e che ha inviato ai lavoratori le lettere di licenziamento, per spiegare la decisione di chiudere ha puntato il dito contro le nuove disposizioni previste in Finanziaria. Si tratterebbe, a suo dire, di “scelta imposta per legge e non certo per volontà aziendale”.
“Ci sembra incredibile che si ammetta in maniera così esplicita di aver fatto una regola dell’utilizzo improprio di lavoro precario come quello regolato dal contratto a progetto” ha commentato questa mattina Mauro Rossi, segretario generale provinciale di NIDIL-CGIL. “Il signor Zanetti si appella alla necessità di contenere i costi e di seguire l’avvicendarsi del volume di attività ‘visto che il lavoro che veniva svolto nel call center dipendeva dal periodo (…)’. Peccato che fra i suoi sette operatori, due lavoravano continuativamente alla Zanetti da tre anni, uno da quasi due anni e due da più di un anno. Parlare di impossibilità di ‘andare avanti’ con le nuove disposizioni a noi sembra un’ammissione di colpa rispetto alla irregolarità del lavoro negli ultimi anni”.
Dalla sede CGIL si ricorda, inoltre, al signor Zanetti che, in presenza delle stesse regole previste in Finanziaria e di circa lo stesso numero di lavoratori, il 23 aprile scorso è stato raggiunto un accordo tra il sindacato e la società Giugno 2001 srl, proprietaria di un call center a Curno. L’intesa prevede la stabilizzazione degli 8 collaboratori a progetto. E nessuno, in questo caso, ha lanciato l’allarme contro “una legge troppo costosa”.
E di oggi pomeriggio è la dichiarazione di due lavoratrici della Zanetti: “Stupisce che l’azienda questa mattina, a 24 ore dalla lettera di licenziamento, abbia ammesso la necessità di avere comunque a disposizione alcune persone che continuino le operazioni telefoniche. Non si comprende, quindi, se il call center rimarrà chiuso definitivamente oppure no”.
Sulla vicenda è intervenuto, poco fa, anche Maurizio Laini, segretario generale della CGIL di Bergamo: “La CGIL ha appena finito di lanciare (con un convegno di qualche settimana fa) l’allarme sull’utilizzo improprio delle collaborazioni nei call center ed ecco che non solo si dimostra che il tema è d’attualità scottante e l’illegittimità diffusa, ma alla prima circolare del Ministro che tenta di regolare la materia si invocano lacci e lacciuoli per chiudere. Spiace: ma non è possibile fondare attività e profitti d’impresa sulla precarietà, sull’esasperata flessibilità, sui bassi costi corrispondenti a redditi dei lavoratori inadeguati e diritti negati. Il sistema dei servizi, la rete dei call center, obbedisca ad un mercato che tenga conto dei diritti: il futuro dei nostri giovani è così bistrattabile? Disprezzare le regole vuol dire disprezzare i diritti: è così grave invocare certezze, stabilità, retribuzioni adeguate? Il sindacato c’è per questo: tutelare i diritti ed evitare l’arbitrarietà, nei “vecchi” luoghi di lavoro così come nei “nuovi””.
fonte http://www.expobg.it/modules/news/article.php?storyid=5509
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