
Chi lo dice che la famosa ORA DI SCIOPERO non da risultati, anzi...! E siamo in Sicilia! E non mi dite che la Basilicata ha più paura o meno lavoro della nostra isola...
PALERMO (ITALPRESS) 03-Mag-07 21:33 - Un'ora di sciopero a fine turno si terra' domani nelle aziende di telecomunicazioni di tutta la Sicilia. La protesta e' stata indetta, a livello nazionale, da Cgil Cisl e Uil, per chiedere la piena applicazione dell'articolo 53 del contratto nazionale, contro il lavoro nero nei call center, negli appalti, nelle reti e nelle centrali, per chiedere piu' rispetto degli accordi aziendali, il potenziamento dei servizi ispettivi, una maggiore sicurezza nei luoghi di lavoro. "Nel mondo delle telecomunicazioni si annidano migliaia di persone vittime dell'economia sommersa. Come categoria in Sicilia e a Palermo abbiamo sempre denunciato l'alta incidenza di lavoro irregolare nelle aziende di telecomunicazione e nei call center - dice Ettore Anania, responsabile settore telecomunicazioni della Slc-Cgil del capoluogo siciliano -. L'ultima vittima nelle settore delle aziende Tlc e' stata a Salemi, due mesi fa: un lavoratore e' caduto da un palo dove stava eseguendo un lavoro di manutenzione ed e' morto".
"Duemila precari da stabilizzare" Via alle ispezioni nei call center
Scattano le ispezioni nei call center palermitani. Ad annunciarlo è il responsabile regionale degli ispettori del lavoro, Vito Di Bella. Obiettivo? «Verificheremo il rispetto della circolare del ministero del Lavoro, Cesare Damiano, sulla stabilizzazione dei lap (lavoratori a progetto, ndr) - dice Di Bella - La settimana scorsa sono stato convocato dal ministero e abbiamo avuto l´input per avviare al più presto i controlli, che erano stati sospesi nel settembre scorso». Giovedì tutti i dirigenti provinciali degli uffici del lavoro si riuniranno a Trapani e pianificheranno le ispezioni negli oltre cento call center sparsi per l´isola, dove lavorano circa quattromila ragazzi. Le ispezioni però partiranno già entro la settimana per quanto riguarda Palermo dove, secondo i sindacati, vi sono circa duemila lap da stabilizzare: «Ho dato mandato all´ufficio provinciale di avviare immediatamente i controlli in città per dare un segnale chiaro della nostra volontà di far rispettare la normativa», continua Di Bella. La circolare Damiano prevede che i lap che lavorano in inbound (ricevendo le telefonate dei clienti) o in outbound (che fanno telefonate per vendere pacchetti commerciali), devono avere contratti regolari a tempo determinato o indeterminato, con orari precisi di lavoro. I lap infatti non dovrebbero avere alcun orario di lavoro, ma soltanto un limite di tempo entro il quale completare il progetto. Nei fatti però i lavoratori a progetto vengono utilizzati come dipendenti subordinati, anche se il loro contratto non prevede le ferie o le malattie pagate. «Abbiamo inviato richieste di convocazione, insieme a Cisl e Uil, a tutti i 30 call center della città - spiega Rosario Faraone, segretario regionale della Slc Cgil - Ma soltanto in quattro ci hanno risposto entro il 30 aprile, la data fissata dal ministero per avviare la stabilizzazione». In particolare ha già avviato la stabilizzazione, con contratti a tempo indeterminato, il gruppo Almaviva, che a Palermo gestisce il call center Cos. Med (1.600 dipendenti) e Alicos (800 lavoratori): «Già 400 lap del gruppo sono stati stabilizzati, gli altri saranno regolarizzati in tre tranche a luglio, ottobre e dicembre», continua Faraone. Trattative sono in corso al call center Fouryou (700 lap), alla Graphonet (60 lap) e alla Omniaservice (40 lap). Mancano all´appello almeno altri 26 piccoli call center della città che danno lavoro a duemila ragazzi. Tra questi la Delta Service, la Global communication o, ancora, la Star line. «In molte aziende il confronto non è mai partito - dice Giuseppe Lupo, segretario cittadino della Cisl - Per questo da tempo sollecitiamo l´intervento degli ispettori». L´elenco delle aziende che non hanno risposto ai sindacati, 26 a Palermo ma oltre cinquanta nel resto della Sicilia, è stato spedito al ministero: «Abbiamo chiesto un intervento immediato degli ispettori, le aziende infatti speravano in una proroga che per fortuna non c´è stata, dobbiamo dare dignità di lavoratori ai dipendenti dei call center», dice Antonio Palazzo, della Camera del lavoro di Palermo
fonte L'Espresso del 29.05.2007
PALERMO (ITALPRESS) 03-Mag-07 21:33 - Un'ora di sciopero a fine turno si terra' domani nelle aziende di telecomunicazioni di tutta la Sicilia. La protesta e' stata indetta, a livello nazionale, da Cgil Cisl e Uil, per chiedere la piena applicazione dell'articolo 53 del contratto nazionale, contro il lavoro nero nei call center, negli appalti, nelle reti e nelle centrali, per chiedere piu' rispetto degli accordi aziendali, il potenziamento dei servizi ispettivi, una maggiore sicurezza nei luoghi di lavoro. "Nel mondo delle telecomunicazioni si annidano migliaia di persone vittime dell'economia sommersa. Come categoria in Sicilia e a Palermo abbiamo sempre denunciato l'alta incidenza di lavoro irregolare nelle aziende di telecomunicazione e nei call center - dice Ettore Anania, responsabile settore telecomunicazioni della Slc-Cgil del capoluogo siciliano -. L'ultima vittima nelle settore delle aziende Tlc e' stata a Salemi, due mesi fa: un lavoratore e' caduto da un palo dove stava eseguendo un lavoro di manutenzione ed e' morto".
"Duemila precari da stabilizzare" Via alle ispezioni nei call center
Scattano le ispezioni nei call center palermitani. Ad annunciarlo è il responsabile regionale degli ispettori del lavoro, Vito Di Bella. Obiettivo? «Verificheremo il rispetto della circolare del ministero del Lavoro, Cesare Damiano, sulla stabilizzazione dei lap (lavoratori a progetto, ndr) - dice Di Bella - La settimana scorsa sono stato convocato dal ministero e abbiamo avuto l´input per avviare al più presto i controlli, che erano stati sospesi nel settembre scorso». Giovedì tutti i dirigenti provinciali degli uffici del lavoro si riuniranno a Trapani e pianificheranno le ispezioni negli oltre cento call center sparsi per l´isola, dove lavorano circa quattromila ragazzi. Le ispezioni però partiranno già entro la settimana per quanto riguarda Palermo dove, secondo i sindacati, vi sono circa duemila lap da stabilizzare: «Ho dato mandato all´ufficio provinciale di avviare immediatamente i controlli in città per dare un segnale chiaro della nostra volontà di far rispettare la normativa», continua Di Bella. La circolare Damiano prevede che i lap che lavorano in inbound (ricevendo le telefonate dei clienti) o in outbound (che fanno telefonate per vendere pacchetti commerciali), devono avere contratti regolari a tempo determinato o indeterminato, con orari precisi di lavoro. I lap infatti non dovrebbero avere alcun orario di lavoro, ma soltanto un limite di tempo entro il quale completare il progetto. Nei fatti però i lavoratori a progetto vengono utilizzati come dipendenti subordinati, anche se il loro contratto non prevede le ferie o le malattie pagate. «Abbiamo inviato richieste di convocazione, insieme a Cisl e Uil, a tutti i 30 call center della città - spiega Rosario Faraone, segretario regionale della Slc Cgil - Ma soltanto in quattro ci hanno risposto entro il 30 aprile, la data fissata dal ministero per avviare la stabilizzazione». In particolare ha già avviato la stabilizzazione, con contratti a tempo indeterminato, il gruppo Almaviva, che a Palermo gestisce il call center Cos. Med (1.600 dipendenti) e Alicos (800 lavoratori): «Già 400 lap del gruppo sono stati stabilizzati, gli altri saranno regolarizzati in tre tranche a luglio, ottobre e dicembre», continua Faraone. Trattative sono in corso al call center Fouryou (700 lap), alla Graphonet (60 lap) e alla Omniaservice (40 lap). Mancano all´appello almeno altri 26 piccoli call center della città che danno lavoro a duemila ragazzi. Tra questi la Delta Service, la Global communication o, ancora, la Star line. «In molte aziende il confronto non è mai partito - dice Giuseppe Lupo, segretario cittadino della Cisl - Per questo da tempo sollecitiamo l´intervento degli ispettori». L´elenco delle aziende che non hanno risposto ai sindacati, 26 a Palermo ma oltre cinquanta nel resto della Sicilia, è stato spedito al ministero: «Abbiamo chiesto un intervento immediato degli ispettori, le aziende infatti speravano in una proroga che per fortuna non c´è stata, dobbiamo dare dignità di lavoratori ai dipendenti dei call center», dice Antonio Palazzo, della Camera del lavoro di Palermo
fonte L'Espresso del 29.05.2007
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