venerdì 13 ottobre 2006

Stabilizzazione e rovesci

Call center 06-06-06, altri precari in arrivo
Nel nome di San Precario
di Michela Bevere

Un po' meglio dei lavoratori del call center Atesia, ma non troppo. Sono i precari del call center del Comune di Roma 06-06-06, un servizio offerto ai cittadini da giugno 2002, allo scopo di fornire informazioni sugli uffici dell'amministrazione capitolina. Sono quattro anni che è in funzione il servizio, ma stranamente tra la stipula di un contratto e l'altro, non ci sono mai stati periodi di sospensione. Si dovrebbe parlare allora di lavoro subordinato? Ma non è stato così, perché sono stati stipulati sempre contratti diversi: ad un contratto di fornitura di lavoro temporaneo nel biennio 2002-2004, ha fatto seguito un contratto di somministrazione a tempo determinato, che scadrà a dicembre 2006, ed è previsto un ulteriore rinnovo. Ma, nel frattempo, a 50 lavoratori già non è stato rinnovato il contratto, e attraverso Nidil Cgil sono state presentate, per il momento, 20 vertenze.

Il call center 06-06-06 è nato, quindi, a giugno 2002. Il Comune di Roma, tramite una gara d'appalto, ha affidato la gestione del servizio alle Poste, che però a sua volta ha dato incarico di reperire il personale alla società di somministrazione Inwork Italia Spa. Ma nella sede in viale Asia all'Eur non lavorano solo gli operatori 06-06-06. In tutto sono 228 i lavoratori somministrati, e di questi 100 rispondono al servizio del Comune, più di 50 al numero 800186 delle Poste, e il resto al numero di un servizio offerto dalla Bnl. I lavoratori del call center 06-06-06 sono divisi in squadre e lavorano 24 ore su 24. Le squadre sono undici e ognuna è composta da nove operatori. In più ci sono 19 tutor, assunti a tempo indeterminato dalle Poste, che hanno la funzione di coordinatori, ma si occupano anche della formazione professionale degli operatori.

"Quello che mi chiedo è perché le Poste non utilizzano proprio personale". A interrogarsi è il segretario regionale Slc Cgil, Alberto Manzini, secondo il quale la società di somministrazione non può applicare prima un contratto di fornitura di lavoro temporaneo, e poi contratto di somministrazione a tempo determinato, trattandosi sempre della stessa prestazione lavorativa". Quanto ai 50 operatori di fatto licenziati, continua Mancini, "sembrerebbe che la società abbia intenzione di stabilizzare i restanti operatori con un contratto a tempo indeterminato, ma perché non lo fa anche con gli altri 50?". Su tutti questi interrogativi, occorre sicuramente far luce, tanto più che ora dovrebbe partire anche il servizio 06-06-07. Ma rimane anche un'altra questione: i contratti che la società di somministrazione ha stipulato con gli operatori sono stati applicati in tutto e per tutto? Sono state date le ferie? E pagate le malattie? A queste altre domande cercheremo di dare risposta nella prossima puntata.

fonte rivistaonline 13.10.2006

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