
«Nel piano industriale dell'azienda - ha detto il segretario provinciale dell’Aquila, Peretti - oltre alla conferma di 350 esuberi in campo nazionale, e' contenuta anche la previsione della trasformazione dei contratti in essere, a partire dal prossimo primo marzo».«L'azienda», ha spiegato Peretti, «ha inviato una nota ai sindacati attraverso la quale informa che, a far data dal prossimo primo marzo, i contratti a tempo indeterminato stipulati nel settore commercio saranno disdetti per passare a contratti del settore telecomunicazione».«In questo modo – ha detto Peretti - i lavoratori perderebbero l'anzianità di servizio e la quattordicesima mensilità, pari a circa duemila euro l'anno lordi». L'Ugl ha già chiesto l'intervento dell'Ufficio provinciale del lavoro, per verificare la correttezza della procedura che l'azienda intende seguire. Per il 2 marzo l'Ugl ha anche convocato un'assemblea alla quale parteciperanno il sindaco dell'Aquila, Biagio Tempesta, e la presidente della Provincia, Stefania Pezzopane. All'assemblea l'Ugl auspica la partecipazione di tutte le altre sigle sindacali. Una grande partecipazione è anche l’auspicio dell’assessore Roberto Tinari. «Mi auguro che la partecipazione delle istituzioni e dei rappresentanti dei lavoratori alle assemblee indette dall’Ugl alla Trascom dell’Aquila per venerdì 2 marzo siano massiccia e partecipata. Va dato un segnale importante a un’azienda che starebbe per mettere in mezzo a una strada centinaia di lavoratori della nostra città», ha detto Tinari. «L’appello lanciato dal sindacato in questione non va fatto cadere nel vuoto. La stessa Ugl già mesi addietro aveva fatto suonare il campanello d’allarme su tale argomento, riuscendo a fornire dati preoccupanti sul piano di riorganizzazione industriale del call center del capoluogo abruzzese. Fu anche tacciata, ingiustamente (per di più, anche da parte di qualche sindacato), di disfattismo. E invece quelle affermazioni erano, purtroppo, fondate. Ora l’errore non va ripetuto. Nelle due assemblee – una per turno –, stabilite per venerdì prossimo con i lavoratori Transcom, il sostegno deve essere massimo e senza condizioni». Nel territorio aquilano l’emorragia di posti di lavoro ha raggiunto livelli sconcertanti, centinaia di addetti di questa azienda rischiano di rimanere senza lavoro. Su 550 operatori all’Aquila, 400 hanno un contratto a tempo indeterminato e 150 lavorano con contratti di inserimento o interinali. Il piano industriale di Transcom prevede, in tutta Italia (lo stabilimento aquilano è il più grande, altre sedi sono a Milano, Bari e Lecce), il dimezzamento del personale a tempo indeterminato; sui 702 dipendenti, l’azienda infatti ha previsto 350 esuberi. Viene da sé che a rischiare di più sono proprio gli addetti dell’unità produttiva dell’Aquila. «Questo è inaccettabile», ha aggiunto Tinari, «tali lavoratori, peraltro, erano stati già penalizzati con la modifica del contratto collettivo nazionale a loro applicato, passato da quello commerciale a quello delle telecomunicazioni, con il conseguente taglio della quattordicesima mensilità e, pertanto, la perdita secca di circa 2.000 euro di retribuzione l’anno. Anche questa sciagurata situazione fu denunciata dall’Ugl, che ora deve avere l’attenzione e l’aiuto più forti in questa battaglia a tutela del lavoro nella Transcom. Il territorio aquilano non può permettersi un’ulteriore diminuzione dell’occupazione, di tale portata».
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