lunedì 5 marzo 2007

Costi di ricarica news

Entra in vigore da oggi il piano di misure stabilito dal decreto Bersani per contenere i costi della telefonia cellulare. Due in particolare le misure molto attese dagli utenti: l'abbattimento del costo di ricarica e il divieto di sottoporre il consumo del traffico a limiti temporali. Ma a farsi strada nei consumatori è il timore che ad un abbattimento dei costi corrisponda un aumento delle tariffe. L'incarico a vigilare è demandato all'Antitrust. Vediamo, gestore per gestore, quali sono le contromisure adottate:

Tim - Telecom Italia mobile trasformerà tutti i costi di ricarica in traffico telefonico pienamente utilizzabile. Per esempio i clienti che acquistano una ricarica da 10 euro, avranno accreditati effettivamente 10 euro di traffico telefonico. Le Ricaricard attualmente in commercio, che indicano ancora il costo di ricarica separato dal traffico, attribuiranno comunque al cliente il valore effettivo corrispondente al taglio della ricarica, senza alcun costo aggiuntivo, e saranno utilizzate fino ad esaurimento delle scorte. Da aprile 2007 saranno in commercio le nuove ricariche che indicheranno solamente il valore del traffico acquistato. Tim inoltre non fara' scadere il traffico acquistato al momento dello scadere della carta telefonica, secondo quanto prevede il decreto.


3 Italia - L'operatore ha adottato il taglio del costo di ricarica già da venerdì 2 marzo. Il credito è senza scadenza, i piani tariffari rimangono gli stessi e non ci sono aumenti di nessun tipo per "spalmare" su altre voci il mancato introito del costo da ricarica. E, ancora, i nuovi clienti che attiveranno fino al 30 aprile 2007 una Ricaricabile 3 da 20 euro riceveranno 30 euro di traffico. Tutti i clienti 3 potranno quindi continuare ad utilizzare le ricariche 3 attualmente presenti sul mercato e, indipendentemente dal lato utilizzato (standard o power), riceveranno un credito senza scadenza pari all'importo speso per l'acquisto della ricarica.

Wind - Wind è l'unica compagnia che non ha abbattutto i costi di ricarica per i piani tariffari già attivati. Secondo quanto riferito, la compagnia lancia oggi sul mercato nuovi piani tariffari (Wind 12, Wind 5 New e Senza Scatto New) che non prevedono i costi per la ricarica ma dove aumentano a seconda del piano scelto, le tariffe al secondo, al minuto o lo scatto alla risposta. La migrazione ai nuovi piani per i vecchi clienti che non vogliono pagare il costo fisso di ricarica è gratuita. Alla società telefonica sono sicuri di poter comunque continuare a proporre al pubblico le tariffe più convenienti sul mercato.

Vodafone - Il gestore elimina i costi di ricarica sia per i vecchi che per i nuovi clienti. Tuttavia i nuovi dovranno misurarsi con cinque nuovi piani tariffari; in tre casi (Zero Limits, Zero Limits Lights e You&Vodafone) compare uno scatto alla risposta a 19 centesimi (da 15 precedenti con un rincaro che, secondo i calcoli del Movimento Difesa del Cittadino, è del 26%). Mdc annuncia che segnalerà "queste scelte commerciali di Vodafone all'Agcom e all'Antitrust". Per quanto riguarda poi la restituzione del credito rimanente sul cellulare quando ad esempio un cliente passa a un nuovo operatore (secondo quanto disposto sempre dal decreto Bersani), l'operatore che fa capo al gruppo britannico chiede 8 euro di spese e l'invio di una raccomandata con ricevuta di ritorno.

I consumatori sul piede di guerra - Le associazioni dei consumatori invitano l'Agcom a vigilare che i gestori rispettino le nuove norme. Il Movimento dei consumatori invita gli utenti, per il mese di marzo a non cambiare gestore o piano tariffario e a non accettare nuove offerte. “Prevediamo - ha commentato Lorenzo Miozzi, presidente del Movimento Consumatori - che inizi una doppia offensiva degli uffici di marketing, diretta sia nei confronti dei clienti sia dei possibili nuovi clienti. Operazione che potrebbe tramutarsi in vantaggi per i consumatori. Inoltre, aspettando qualche settimana l'Autorità e le associazioni dei consumatori avranno modo di verificare il pieno rispetto del decreto Bersani”. Per il Codacons, inoltre, i gestori telefonici dovrebbero restituire agli utenti le somme incassate per i costi di ricarica, relativamente al periodo che va dall'entrata in vigore del decreto Bersani (2 febbraio) al 5 marzo. Adiconsum annuncia invece che denuncerà i gestori che continueranno a pretendere il costo della ricarica. Un osservatorio per monitorare eventuali aumenti delle tariffe è annunciato anche dai Verdi e partirà oggi.

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