mercoledì 11 aprile 2007

Le chiamate crescono, gli operatori diminuiscono

060606, per oltre il 70% contratto a tempo indeterminato

Saranno stabilizzati 60 lavoratori del call center del Comune di Roma 060606. La decisione è stata annunciata al termine di un incontro la settimana scorsa tra i vertici di Poste Italiane, vincitori dell'appalto con il Comune di Roma per il servizio "ChiamaRoma 060606", e l'assessore capitolino alla Semplificazione, Cecilia D'Elia. Saranno così oltre il 70% gli operatori che avranno un contratto a tempo indeterminato. E lunedì prossimo l'assessore farà una visita agli lavoratori del call center per salutarli e ringraziarli. Segnali importanti, tenendo conto che il servizio offerto dal call center ChiamaRoma, è considerato il fiore all'occhiello dell'amministrazione capitolina. Tanto che è prossima l'apertura dello 060607, il call center per le azienda collegate al Campidoglio, dal quale i cittadini potranno ricevere informazioni personalizzate.
Questo risultato, però, è stato ottenuto, dopo che a molti lavoratori non è stato rinnovato il contratto. L'ultimo episodio è datato 7 febbraio 2007: a 15-20 persone non sono stati prorogati i contratti con anzianità minima di servizio di tre mesi fino a un anno "con l'unica motivazione, comunicataci dal direttore del call center, che attualmente Poste Italiane si trova con un surplus di operatori". Si legge nella lettera inviataci in redazione firmata dagli Ex Operatori del ChiamaRoma 060606, che raccontano di come successivamente siano state assunte persone con contratti di somministrazione di una settimana o di tre giorni, che sono stati poi trasformati in contratti a tempo determinato.
Nella lettera, poi, gli ex operatori del call center pongono una domanda: "Come è possibile che il servizio ChaimaRoma è in crescita, con 8000-10000 chiamate al giorno, mentre i numeri degli operatori impiegati (circa 100) è inferiore, soprattutto in base alle esigenze del Comune?". E concludono la lettera chiedendosi: "Come è possibile che il Comune di Roma abbia affidato il servizio all'azienda che in assoluto ha il più alto numero di vertenze in Italia?". Il punto, in realtà, per Alberto Manzini, segretario regionale Slc Cgil, è perchè Poste Italiane ha dato incarico di reperire il personale alla società di somministrazione Inwork Italia Spa? Comunque stiano le cose, si sta procedendo verso il riconoscimento professionale di oltre il 70% dei lavoratori. La speranza è che non si facciamo gli stessi errori con il prossimo call canter del Comune di Roma 060607.

http://www.rivistaonline.com/Rivista/ArticoliPrimoPiano.aspx?id=3590

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