mercoledì 16 maggio 2007

I criteri dell'uso 'personale'

In breve, i cosiddetti e poco chiari 'criteri antifrode'. Tra le varie contraddizioni (es. tra punto 1.2 e 3) davvero inusuale le attività fraudolente (art.8) a danno del Cliente da parte di se stesso. A quando, intanto, un blocco del gestore, qualora vi siano sospetti di frode a danno del Cliente?

Norme d’uso TIM Card (30 Marzo 2007)

1.2. (…) il cliente potrà effettuare chiamate con l’acquisto di traffico prepagato; esauritosi il traffico, salvo il caso di ricarica, sarà esclusivamente possibile ricevere chiamate in entrata (…).

3. Qualora il traffico effettuato dovesse superare l’importo del traffico prepagato disponibile, Telecom procederà all’addebito di tale differenza in occasione della prima ricarica.

7. (…) Vietato un utilizzo del servizio che ne alteri le caratteristiche e/o il relativo profilo tariffario tramite qualsivoglia apparecchiatura diversa rispetto al suddetto apparato radiomobile (quale, a titolo esemplificativo ma non esaustivo, i modem GSM per utilizzo vocale). Ai sensi delle presenti norme d’uso, l’uso personale del servizio è definito secondo un profilo standard di traffico che rispetta almeno due dei seguenti parametri: a) traffico giornaliero uscente sviluppato per Tim Card non superiore a 160 minuti e/o 200 sms; b) traffico mensile uscente sviluppato per Tim Card non superiore a 1250 minuti e/o 2000 sms; c) traffico giornaliero in uscita verso la rete mobile Tim non superiore all’80% del traffico giornaliero uscente complessivo; d) rapporto tra traffico voce e sms giornaliero uscente complessivo e traffico voce e sms entrante complessivo non superiore a 4. Il superamento di almeno tre di tali parametri comporta la sospensione della linea.

8. Telecom si riserva la facoltà di sospendere il servizio qualora riscontri attività illecite o fraudolente poste in essere ai danni di Telecom o del Cliente; ove sia il Cliente a porre in essere tali attività ai danni di Telecom, quest’ultima avrà facoltà di risolvere il contratto ai sensi dell’art. 1456 del Codice Civile.

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