venerdì 4 maggio 2007

Nel girone delle povertà moderne

Dall'incipit del confronto Telecom vs Telecom, un appassionato quanto dolorante ennesimo report di questo 'proletariato moderno', dalla penna di Roberta Carlini

Il lavoratore che ha guadagnato di più in Italia nel 2006 si chiama Carlo, e la sua busta paga annuale è stata di 18 milioni 860 mila euro. Quello che ha guadagnato di meno potrebbe esser passato per il suo stesso ufficio, al piano più alto di Pirelli-Telecom, ma in ore assai mattutine: 6,51 euro l'ora, per quelle poche ore che servono a lucidare pavimenti, buttare cartacce e spolverare scrivanie. Ma il 'pulitore' è solo uno dei tanti pezzi del mosaico dell'Italia a basso reddito: di quelli che un lavoro ce l'hanno, ma guadagnano assai poco, meno del vecchio 'milione'. Perché per 500 euro al mese in Italia si fanno tante cose: dietro la cassa di un ipermercato o alla scrivania di uno studio professionale, l'operatore di call center o il computer grafico, manovrando con scopa e spazzoloni oppure parlando tre lingue, mestieri vecchissimi o tanto nuovi da non essere neanche definibili. (..)

La scala dei redditi netti annui che ne viene fuori, nella media, va dai 23.277 degli autonomi ai 15.352 dei lavoratori 'tradizionali', giù giù nell'inferno: 12.438 per i dipendenti a termine, fino ai 10 mila dei collaboratori. Attenzione però: per i giovani collaboratori tra i 15 e i 29 anni, il reddito netto annuo scende a 8.813 euro. E per le donne 'collaboratrici', di tutte le età, la media non si scolla dagli 8.863. (..)

Facile prevedere che, man mano che si allarga la quota dei lavori 'non standard' e si riduce quella dei lavori tradizionali, il cuscinetto familiare proteggerà sempre meno.

continua l'articolo 'Vivere con 500 euro al mese', su L'espresso del 13.4.2007

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