giovedì 17 maggio 2007

Trafficanti di dati

Quanti clienti incazzati stressano a ragione ogni giorno tutti noi?! Il problema, come spesso accade, non è la tecnologia, ma...il patto di ferro tra gestori (tecnicamente 'cartello') per mantenere alte le tariffe per il web. Per non parlare della scelta dettata dal sottocredito. Pare che solo TIM abbia questo bug: ricordate che nelle intranet era riportata già molti mesi fa la volontà espressa di TIM di risolvere questo problema? Eppure ancora nulla di fatto, anzi la procedura interna di azzeramento 'solo per la prima volta' ci viene fatta intendere (a noi e per i clienti) tutta di 'gentile concessione' del gestore...quando invece bisognerebbe conoscere il risultato di azioni civili intentate a proposito per vedere dove si sono appigliati i legali di TIM davanti ai giudici che immagino quanto anche senza nessun codice alla mano dovrebbero imporre al gestore di distinguere un abbonamento da una prepagata! E i reclami diminuirebbero di almeno il 20%. Prendendo a prestito termini dalla cronaca giornaliera potremmo dire che gli utenti dovrebbero mantenersi, ad evitare un salasso, ad un uso 'modico e personale' di scambio dati mentre chi 'traffica' veramente...la fa franca.

ha ripreso l'argomento la rubrica PRIMO PIANO a pag. 2 di Repubblica Affari & Finanza 14.05.2007

Come spendere 15 euro in un attimo scaricando email

La tecnologia sforna di continuo innovazioni per rendere più facile l’accesso ad Internet dai telefoni cellulari. Ma il traffico dati non decolla. Perché il problema non è la tecnologia. E, stavolta, non è l’industria ma le telecom che fanno da tappo al decollo del mercato. A perderci un po’ di tempo, una buona parte dei telefonini oggi in circolazione permette già di emulare gran parte delle cose che si fanno su un pc. Forse la cosa più difficile da compiere su un cellulare è proprio la navigazione, perché molti siti non sono riproducibili nelle dimensioni del display di cellulare. Ma altre applicazioni sono invece perfettamente agibili. A partire proprio da quella più usata di tutte: la posta elettronica. Abbiamo fatto una prova con un Nokia 6680 che, con gli opportuni settaggi e senza scaricare nessun applicativo diverso da quelli forniti dalla casa può ricevere la posta arrivata sulla propria casella di posta elettronica. Abbiamo inserito i parametri della casella di email e premendo un solo tasto sono stati scaricati i messaggi residenti nella casella. Peccato che fossero oltre un centinaio. Neanche tantissimi: oggi le caselle di email offerte dai vari provider sono molto capienti e le si può anche usare per archiviare del materiale. Dov’è allora il problema? Che quel download durato pochi attimi ha bruciato istantaneamente 15 euro di credito telefonico. E sono state scaricate solo le intestazioni dei messaggi. Poi, a richiesta, cliccandoci sopra, si poteva scaricare anche il testo del messaggio. Con questo cellulare, in particolare, che legge anche i file world e powerpoint, si può scaricare anche qualche allegato. Ma si può immaginare a quale costo. Con gli altri, gli allegati vengono tagliati fuori automaticamente (per fortuna). Ma fin qui bisogna chiedere volta per volta di collegarsi al proprio provider di posta elettronica. Con un ulteriore settaggio si può dire al cellulare, proprio come se fosse un pc, di controllare periodicamente se è arrivata nuova posta: si può anche scegliere l’intervallo di tempo preferito, ogni ora o ogni 10 minuti se si attende qualcosa con urgenza. A quel punto non si deve fare più nulla e quando arriva una mail il telefono suona come per un sms. Ma per fortuna a quel punto anche i produttori di telefonini hanno avuto pietà dei poveri utenti e prima di poter inserire l’intervallo di ricerca di nuova posta prescelto e attivare definitivamente il servizio, compare sul display l’avvertenza: «Attenzione, questa scelta potrà modificare significativamente il vostro conto telefonico mensile!». (s.car.)

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