
Un altro passo importante. L'età avanza e progressivamente si scherza sempre meno!
Il protocollo sul Welfare va difeso perché rappresenta un autentico passo avanti per lavoratori e pensionati e perché è frutto di sei mesi di trattativa, e dunque di un'autentica e corretta concertazione. Lo ha detto il ministro del Lavoro Cesare Damiano, negli studi di Repubblica Tv. Damiano ha assicurato che intento del governo è anche quello di combattere gli usi distorti della legge Biagi: "Il lavoro in un call center non può essere regolato da un contratto a progetto". In questa direzione va anche la proposta di portare al 33 per cento i contributi previdenziali dei lavoratori flessibili, incentivando così indirettamente i contratti a tempo indeterminato.
"La nostra intenzione è di porre un limite agli strumenti dei contratti a termine, e abbiamo incentivato i contratti a tempo indeterminato. In 40 anni di lavoro non ho mai visto un risultato che lasciasse tutti soddisfatti, anche chi ha firmato aveva le sue riserve. La Cgil le ha espresse, anche Confindustria ha firmato dichiarando di non essere convinta. Però tutti hanno firmato".
In particolare è stata contestata la clausola che prevede la stipula di un nuovo contratto a tempo determinato presso l'ispettorato del lavoro passati i 36 mesi, clausola che ha sostituito quello che originariamente era stato pensato come un vero e proprio tetto. "Stipulare il nuovo contratto di lavoro con il controllo degli ispettori è una clausola molto vincolante - ha obiettato il ministro - questa normativa è un salto in avanti importantissimo".
Del resto a questa norma se ne affiancano altre che dovrebbero rendere meno conveniente per il datore di lavoro ricorrere ai contratti a tempo determinato, ha ricordato Damiano: "Per una retribuzione di 21.000 euro lordi annui ciascuna impresa avrà uno sconto di circa 5-600 euro a lavoratore, ma solo per contratti a tempo indeterminato". Di contro, i contributi pensionistici dei lavoratori flessibili dovranno salire al "33% entro la fine della legislatura". Così, ha concluso il ministro, "incentiveremo il lavoro che diventa stabile facendolo costare di meno, e chi sarà flessibile avrà contributi per avere una pensione analoga a chi ha un lavoro stabile".
fonte repubblica affari & finanza 17.09.2007
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