«Assumi l'outbound» Cari lavoratori, scriveteci
di Antonio Sciotto
Con la chiusura della prima fase di stabilizzazioni abbiamo saputo che fino al 30 aprile sono stati assunti - perlopiù a tempo indeterminato - 18 mila lavoratori dei call center italiani. I dati, di provenienza Cgil, sono usciti sui giornali di ieri e qui non ci ritorniamo diffusamente. Piuttosto il manifesto si propone di «rilanciare», perché dalle assunzioni sono rimasti esclusi almeno 40 mila outbound (i lavoratori che fanno le telefonate) che per il momento restano condannati alla condizione di contrattisti a progetto. Le cifre ci vengono dalle stesse aziende. Qualche settimana fa avevamo intervistato il presidente dell'associazione dei call center in outsourcing - l'Assocontact - Umberto Costamagna, il quale ci aveva spiegato che l'ammontare complessivo degli addetti di questo tipo di aziende è pari a 80 mila persone: 40 mila in outbound e altri 40 mila in inbound (ricezione telefonate). L'associazione imprenditoriale specificava che 20 mila degli inbound risultavano già «stabili» in partenza, e che restavano dunque altri 60 mila operatori a progetto. Senza farla troppo lunga sui numeri - che poi finiamo per annoiare - come detto si sono aggiunti in questi mesi, grazie alla finanziaria e alla contrattazione, altri 18 mila operatori (la maggior parte inbound): dunque restano fuori circa 42 mila addetti. E per loro la via sarà in salita, dato che la «circolare Damiano» del giugno scorso prevede la possibilità di mantenerli a progetto, ovviamente previa verifica di determinati requisiti o se lo disporrà un'ispezione del lavoro.
E qui veniamo alla campagna che il manifesto si propone di lanciare oggi. Il problema è che non in tutti i call center, soprattutto quelli più piccoli o in nero, arriva la contrattazione, l'ispettore del lavoro e meno che mai un giornalista. Dunque crediamo che possa aiutare avere un luogo dove le storie dei tanti call center oggi esclusi dai diritti possano raccontarsi. Può essere il nostro giornale, o il nostro sito. Allora chiediamo a tutti i sindacalisti, i delegati, i lavoratori di scriverci una mail in cui parlano di un piccolo o grande call center non ancora noto al pubblico, in modo da poterci entrare in contatto. Ovvio: se i call center sono anche di più, segnalateceli tutti. La campagna si chiama «Assumi l'outbound». Ma attenzione: non vogliamo ridurre tutti i precari alla categoria del lavoro a progetto o parlare solo di outbound. Si tratta di uno slogan: c'è spazio per chiunque si percepisca come «precario», dal contratto a termine all'apprendista, anche inbound. Dunque cercheremo - nei nostri limiti - di raccontare altre storie, di dare voce a questi lavoratori oggi ancora di «serie B». Potete mandare la mail, indicando se possibile nel campo dell'oggetto il nome «Assumi l'outbound», all'indirizzo asciotto@ilmanifesto.it
Grazie a tutti e buon lavoro.
Da il manifesto del 5.5.2007
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