venerdì 4 maggio 2007

Inspiegabili spiegazioni

Un capo-commessa testualmente dichiarava nel pubblico briefing pomeridiano del 2.5.07, field A, senza peraltro fornire gli strumenti per comprenderne gli eventuali contorni e/o risvolti:

“Dopo pranzo i sindacati si sono alzati dal tavolo e, inspiegabilmente senza dare ragioni, non si sono più presentati”
Il giorno dopo, quei pochi colleghi che, oltre ad essere rimasti scettici come tanti altri dinanzi a quella stranezza comunicata, hanno voluto capire come mai e se ciò fosse possibile senza una reale spiegazione, hanno trovato il comunicato che segue.
Ringraziamo il collega A. che ha inviato ieri sera la scansione.

Datacontact - comunicato sulla stabilizzazione dei lavoratori

L’incontro tenutosi ieri con Datacontact per la stabilizzazione dei contratti a progetto in lavoro subordinato, non ha prodotto purtroppo risultati positivi poiché l’azienda ha avanzato proposte inaccettabili per le organizzazioni sindacali. L’azienda ha proposto di trasformare n. 500 (all’inizio della trattativa erano circa 300) contratti a progetto limitatamente a coloro che effettuano l’IN BOUND e MISTI a tempo pieno, ovvero a 40 ore medie settimanali affinché si tenga conto dei picchi d’attività. Per media s’intende prevedere 24 settimane all’anno a 48 ore settimanali e altrettante a 32 ore settimanali. L’assunzione avverrebbe con un contratto a tempo determinato la cui durata deve essere coerente con quella del contratto del committente da effettuarsi in modo graduale entro il primo quadrimestre del 2008. L’azienda ha riconfermato la necessità di ridurre il salario previsto dal contratto nazionale per gli operatori alla vendita, al secondo livello, pari al 20% per il primo anno e pari al 10% per il secondo anno e al posto di questa riduzione di salario ha proposto di inserire un sistema incentivante pari al 15%. Queste misure si rendono a suo dire necessarie, poiché non vi è certezza nelle commesse, perché i lavoratori in OUT BOUND sono effettivamente contratti a progetto e perché il CCNL Terziario ha un costo superiore rispetto ad altre aziende concorrenti che applicano quello delle Telecomunicazioni. Filcams, Fisascat e Uiltucs sin dallo scorso incontro avevano proposto di utilizzare la parte speciale del CCNL Operatori alla vendita e la seconda categoria proprio per ridurre i costi e pur convenendo sull’orario medio flessibile, hanno provato in tutti i modi a convincere l’azienda ad aumentare il numero delle stabilizzazioni proponendo l’utilizzo dell’apprendistato per ridurre i costi (proposta questa che non abbiamo avanzato a nessun altra impresa), dando disponibilità anche per il part-time; hanno inoltre chiesto all’azienda che la maggioranza delle trasformazioni avvenisse con contratto a tempo indeterminato (visto che la maggior parte degli accordi siglati in campo nazionale prevedono il tempo indeterminato); hanno poi ribadito il fatto che non è accettabile la riduzione dei minimi previsti dal contratto nazionale poiché questo non è un accordo di emersione. Datacontact non si è resa disponibile su nessun punto proposto dalle OO.SS. e ha riconfermato appieno la propria impostazione e al termine dell’incontro ha dichiarato che sarà costretta per “colpa del mancato accordo con i sindacati” a chiudere le attività di Out Bound. Eravamo convinti che Datacontact fosse una impresa migliore di altre, ma le proposte che ha avanzato non sono accettabili poiché al di sotto di tutti gli accordi siglati sino ad oggi. Se l’azienda chiuderà l’attività out bound se ne dovrà assumere tutta la responsabilità perchè le organizzazioni sindacali avevano dato ampie disponibilità, ben superiori a quanto sottoscritto con altre imprese, ma a tutto c’è un limite. Inoltre quanto avvenuto nei giorni scorsi (l’azienda ha spostato lavoratori da attività in bound ad out bound) pensavamo fosse un incidente di percorso ma forse non era così, forse era una precisa scelta per poter successivamente scegliere tra i lavoratori chi trasformare e chi no. Inoltre a noi risulta che tutti gli operatori, siano essi out che in bound sono tenuti a rispettare turni/orari di lavoro predefiniti e a “timbrare il cartellino”, inoltre sono sottoposti a controlli da parte dell’azienda e in tutto ciò di autonomo non c’è proprio nulla. Abbiamo appreso che l’azienda ha sottoscritto con un’altra organizzazione sindacale quelle condizioni che FILCAMS, FISASCAT E UILTuCS hanno rifiutato e le abbiamo rifiutate perché per noi avere garanzie, diritti e salvaguardare la dignità dei lavoratori non sono optional e fanno parte integrante del nostro modo di fare sindacato. Siamo consapevoli che trovare lavoro a Matera, Bari e Lecce non è semplice ma non si possono firmare accordi come quello che ha proposto l’azienda: i 500 che verrebbero trasformati tutti con contratti a termine e dopo? Riducono inoltre il salario nazionale, quando altre aziende hanno applicato appieno il CCNL terziario assumendo le persone a tempo indeterminato al 5° livello e in questa azienda gli altri 748 lavoratori restano a progetto anche se non sono autonomi. Invitiamo i lavoratori a prestare grande attenzione poiché per il sindacato confederale la dignità delle persone non può essere merce di scambio così come l’applicazione dei contratti nazionali e il rispetto delle leggi.

Le Segreterie Nazionali FILCAMS-CGIL, FISASCAT-CISL, UILTuCS-UIL
Roma 3 maggio 2007
ore 13.06

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