venerdì 6 luglio 2007

Vicende gonfiate ad arte

I colleghi estensori (non più di due, secondo indiscrezioni) di una delle più strane e atipiche "lettere aperte" mai scritte da dipendenti di una media azienda ai sindacati non mancheranno di approfondire l'autore da loro stessi citato.
Basta leggerla anche solo una volta per cogliere quanto abbiano appreso proprio dallo stile di questo artista, esercitandosi in tronfie impennate, a quanto pare gradite a Warhol.
Come non rimpiangere, nel confronto, il "primo" Umberto Bossi (1994), a proposito del quale si parlò del suo caratteristico priapismo verbale.
Da oggi al 12 luglio 2007 infatti la Fondazione SoutHeritage di Matera ospita una retrospettiva sull'opera video-filmica di Andy Warhol, attraverso la quale il pubblico ha la rara opportunità...

In particolare: il film-culto di Andy Warhol è Blow Job (la fellatio dei latini) del ’63. Per 35 minuti viene inquadrato il volto di un uomo percorso da impercettibili espressioni: nelle prime inquadrature si è intravisto un altro uomo inginocchiato davanti a lui (...).
Il senso profondo del film è nella dichiarazione di Andy: «Mi piacciono le cose che si gonfiano e si drizzano». (da il domenicale, 20.11.2004)

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