
Basta leggerla anche solo una volta per cogliere quanto abbiano appreso proprio dallo stile di questo artista, esercitandosi in tronfie impennate, a quanto pare gradite a Warhol.
Come non rimpiangere, nel confronto, il "primo" Umberto Bossi (1994), a proposito del quale si parlò del suo caratteristico priapismo verbale.
Da oggi al 12 luglio 2007 infatti la Fondazione SoutHeritage di Matera ospita una retrospettiva sull'opera video-filmica di Andy Warhol, attraverso la quale il pubblico ha la rara opportunità...
In particolare: il film-culto di Andy Warhol è Blow Job (la fellatio dei latini) del ’63. Per 35 minuti viene inquadrato il volto di un uomo percorso da impercettibili espressioni: nelle prime inquadrature si è intravisto un altro uomo inginocchiato davanti a lui (...).
Il senso profondo del film è nella dichiarazione di Andy: «Mi piacciono le cose che si gonfiano e si drizzano». (da il domenicale, 20.11.2004)
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