domenica 16 settembre 2007

Rinuncia alle transazioni e alle sue seduzioni

Ricordate i primi "stralci di regolarizzazione", che diversi colleghi comunicavano di aver firmato senza saper bene cosa ci fosse scritto, nonostante il previsto "ampio esame della controversia"?
Bene, come spesso accade, dato che il legislatore guarda più alla sostanza che alla forma, in particolare nei rapporti di lavoro, arriva una sentenza della suprema corte, che rende nulle le quietanze più o meno velatamente o indirettamente 'estorte'.

Con sentenza del 16682 del 27 luglio 2007, la Cassazione ha affermato che la quietanza a saldo, sottoscritta dal lavoratore, può assumere valore di rinuncia o transazione alla sola condizione che risulti accertato che essa sia stata rilasciata con la consapevolezza di determinati diritti e con l'intento cosciente di abdicare o rinunciare ai medesimi.

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