giovedì 24 agosto 2006

Outsourcing 2 il ritorno (altro che trasferimenti all'estero)

SZ: "EUROPA, I CALL CENTER TORNANO DALL'INDIA"

(AGI) - Roma, 23 ago. - I call center fanno retromarcia e 'tornano' dall'India all'Europa. Lo afferma la Sueddeutsche Zeitung che ricorda: da anni le aziende europee e americane spostano posti di lavoro in India dove, per fare un esempio, l'IBM ha 43mila dipendenti e la tedesca Sap (software) ne avra' 3500 entro fine anno. L'economia britannica, si stima, ha gia' perso il 4% dei posti di lavoro a vantaggio dell'India. A rischio sono caduti soprattutto i posti di lavoro nei call center: gli inglesi che telefonano per informarsi su un orario di mezzi di trasporto o sulla situazione del loro conto finiscono spesso col parlare con qualcuno a Bombay o a Bangalore. Ma i salari bassi - spiega il quotidiano tedesco - non garantiscono sempre profitti alti. Percio l'indiana Icici One Source, specializzata in servizi per imprese occidentali, ha fatto un passo in piu', in direzione contraria: continuera', si', a espandersi in India, ma al tempo stesso, ora, ha aperto un call center a Belfast, in Irlanda del Nord. Un altro entrera' in funzione per fine anno: entro il 2008 Icici intende avere oltre mille dipendenti in Irlanda del Nord. I salari sono piu' bassi che a Londra ma molto piu' alti che in India. 'I nostri clienti ci vogliono presenti in tutto il mondo', spiega una portavoce irlandese dell'azienda. L'inglese degli indiani e' pero' difficile da capire, lamentano i britannici; e poi, come fa un dipendente indiano a sapere dove si trova il contatore elettrico nelle tipiche case a schiera inglesi? I britannici sono preoccupati anche per il furto di dati da parte dei fornitori indiani di servizi. Il Sun afferma di aver comprato a Delhi dati bancari segreti al prezzo di 5 euro a informazione. Ma, in fondo - ironizza la Sueddeutsche Zeitung - nemmeno i nordirlandesi parlano l'inglese della Regina.

Ma già da tempo è in corso la controtendenza

(..) Altri e più profondi sono i meriti del call center di Fastweb, che fa storia a sè. "E' il solo operatore che ha avuto il coraggio, nei mesi scorsi, di rivoluzionare il proprio call center per andare incontro alle richieste dei consumatori", spiega Vergari. "Era uno dei peggiori call center, ora è uno dei migliori". "Prima era in outsourcing, da un anno è tutto interno: abbiamo capito che è il solo modo per controllarne l'efficienza", spiega a PI Paolo Fontò, responsabile del customer care di Fastweb (..).

(da Punto Informatico solido, Feb 2005, p.20)

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