giovedì 31 maggio 2007

Arretratezze

Non dite che non ve ne eravate accorti, eh? Eppure il famoso picco dell'estate 2005 sapete a cosa fu dovuto? Niente-popo-dimeno che dalle maxxi offerte (per poco non proponevano di pagare il mutuo immobiliare ai clienti portati) sviluppate da TIM per far fronte al maggior saldo negativo (tra clienti persi e guadagnati cioè) che si ritrovava tra i 4 operatori di telefonia mobile. E tutto senza che venisse pubblicizzato un contestuale miglioramento nelle tariffe, rete, customer care, ecc.. Specchio per le allodole, dunque. Ma tant'è, l'ufficio marketing evidentemente viene pagato SOLO per questo. Eterogenesi dei fini vien da pensare, dato che TIM a suo tempo è stato il gestore che, complice il fatto che aveva più clienti ex-sip-tacs, si è opposto con più forza a che anche in Italia si avesse la MNP, accampando allora (come oggi per altre importanti procedure come il 'reintegro') mai ben specificati gravi 'ostacoli tecnici'.

Troppo lenta la migrazione TIM-Vodafone
Infopress 25.5.2007 - Gli utenti di telefonia mobile lamentano sempre più difficoltà e lungaggini nel cambio di operatore di telefonia mobile, con la conservazione del vecchio numero. Il problema è sempre sussistito ma il picco della mobile number portability è stato appena raggiunto a metà aprile, con 300mila clienti di TIM che attendono di migrare verso Vodafone. Un arretrato più consistente si era raggiunto solo una volta, con 400mila richieste di passaggio verso TIM (totale dei clienti provenienti dai due diversi gestori, Vodafone e Wind).

Agenda oramai desueta?

Dal VADEMECUM della CGIL lombarda, sui call center:

• Il lavoratore che nello stesso rapporto svolge attività sia come inbound che come outbound va considerato come subordinato
• Non è detto che l’attività outbound sia autonoma, es. le promozioni possono essere ricorrenti e vincolate da regimi di orario e di organizzazione del lavoro predefinite
• Vanno evitate interruzioni dei rapporti a progetto in essere, all’avvio della trattativa (e ne abbiamo avuto prova tangibile)
• Eventuali attività outbound individuabili anche dalla temporaneità della commessa possono venir trasformati in contratti subordinati a termine, in tal caso occorre comunque tenere conto delle previsioni contrattuali (Causali e % max di utilizzo)
• Possibili minacce e pressioni tipo … chiudo e vado all’estero …. (e ne sappiamo qualcosa)
Questi ricatti saranno sicuramente messi in atto ma non sarà facile attivare nuovi call center in luoghi competitivi essendo la padronanza della lingua fattore determinante.
• Ovviamente per noi è importante la tenuta dell’occupazione
• CGIL nazionale parla di ricorso agli ammortizzatori facendo valere anzianità maturate in forma non subordinata

Quale CCNL applicare?

• Su questo comparto il direttivo CGIL ha discusso e deliberato nel 2003 in relazione al CCNL TLC
• Assocontact (associazione delle imprese di call center) ha scelto il contratto TLC
• Dove vi sono già lavoratori dipendenti il ccnl di riferimento deve essere quello a loro applicato
• Il resto che non ha riferimenti va per noi indirizzato al CCNL delle TLC
• Possibile trasformazione dei contratti individuali a Part-time con tre raccomandazioni:

  1. La quantità di ore concordate non deve comportare un calo di reddito globale per la persona
  2. Ogni forma di clausola elastica e/o flessibile se prevista dal CCNL deve comunque essere segnalata e condivisa dalle persone interessate, va garantita la reversibilità della scelta e l’assistenza della CGIL
  3. Il sistema degli orari deve essere programmato in accordo con le RSU

Matera tra politica e proverbi...

All'alba del nuovo mese, dopo la concitata fase elettorale, si riprende a lavorare con serenità e relativa calma apparente.
Tirate le somme, i più attendono ora con ansia il ballottaggio che vedrà concorrere per la carica di sindaco Emilio Nicola Buccico e Franco Dell'Acqua.
"Acqua passata non macina più", sembrano ricordare i santini degli "sconfitti".
Evitando falsi schemi preconcetti, l'interrogativo tuttavia s'insinua: che fine fanno le Liste Civiche?
Coloro i quali hanno scelto di non schierarsi nè a destra nè a sinistra (nella prima tornata elettorare) per quale dei due candidati ancora in corsa esprimeranno la propria preferenza?
"A pensar male, non si sbaglia" recita un vecchio adagio.
Resta così il dubbio - legittimo - che gli esponenti di spicco delle numerose liste civiche "decadute" con Acito stiano già programmando il dirottamento del prossimo voto verso l'uno o l'altro candidato, a seconda delle relative "promesse".
Daltronde si sa, tutti vorrebbero salire sul carro del vincitore, bisogna solo stabilire il come e il quando: la politica è fatta di accordi e compromessi...

mercoledì 30 maggio 2007

Un'ora di sciopero...

Chi lo dice che la famosa ORA DI SCIOPERO non da risultati, anzi...! E siamo in Sicilia! E non mi dite che la Basilicata ha più paura o meno lavoro della nostra isola...

PALERMO (ITALPRESS) 03-Mag-07 21:33 - Un'ora di sciopero a fine turno si terra' domani nelle aziende di telecomunicazioni di tutta la Sicilia. La protesta e' stata indetta, a livello nazionale, da Cgil Cisl e Uil, per chiedere la piena applicazione dell'articolo 53 del contratto nazionale, contro il lavoro nero nei call center, negli appalti, nelle reti e nelle centrali, per chiedere piu' rispetto degli accordi aziendali, il potenziamento dei servizi ispettivi, una maggiore sicurezza nei luoghi di lavoro. "Nel mondo delle telecomunicazioni si annidano migliaia di persone vittime dell'economia sommersa. Come categoria in Sicilia e a Palermo abbiamo sempre denunciato l'alta incidenza di lavoro irregolare nelle aziende di telecomunicazione e nei call center - dice Ettore Anania, responsabile settore telecomunicazioni della Slc-Cgil del capoluogo siciliano -. L'ultima vittima nelle settore delle aziende Tlc e' stata a Salemi, due mesi fa: un lavoratore e' caduto da un palo dove stava eseguendo un lavoro di manutenzione ed e' morto".

"Duemila precari da stabilizzare" Via alle ispezioni nei call center

Scattano le ispezioni nei call center palermitani. Ad annunciarlo è il responsabile regionale degli ispettori del lavoro, Vito Di Bella. Obiettivo? «Verificheremo il rispetto della circolare del ministero del Lavoro, Cesare Damiano, sulla stabilizzazione dei lap (lavoratori a progetto, ndr) - dice Di Bella - La settimana scorsa sono stato convocato dal ministero e abbiamo avuto l´input per avviare al più presto i controlli, che erano stati sospesi nel settembre scorso». Giovedì tutti i dirigenti provinciali degli uffici del lavoro si riuniranno a Trapani e pianificheranno le ispezioni negli oltre cento call center sparsi per l´isola, dove lavorano circa quattromila ragazzi. Le ispezioni però partiranno già entro la settimana per quanto riguarda Palermo dove, secondo i sindacati, vi sono circa duemila lap da stabilizzare: «Ho dato mandato all´ufficio provinciale di avviare immediatamente i controlli in città per dare un segnale chiaro della nostra volontà di far rispettare la normativa», continua Di Bella. La circolare Damiano prevede che i lap che lavorano in inbound (ricevendo le telefonate dei clienti) o in outbound (che fanno telefonate per vendere pacchetti commerciali), devono avere contratti regolari a tempo determinato o indeterminato, con orari precisi di lavoro. I lap infatti non dovrebbero avere alcun orario di lavoro, ma soltanto un limite di tempo entro il quale completare il progetto. Nei fatti però i lavoratori a progetto vengono utilizzati come dipendenti subordinati, anche se il loro contratto non prevede le ferie o le malattie pagate. «Abbiamo inviato richieste di convocazione, insieme a Cisl e Uil, a tutti i 30 call center della città - spiega Rosario Faraone, segretario regionale della Slc Cgil - Ma soltanto in quattro ci hanno risposto entro il 30 aprile, la data fissata dal ministero per avviare la stabilizzazione». In particolare ha già avviato la stabilizzazione, con contratti a tempo indeterminato, il gruppo Almaviva, che a Palermo gestisce il call center Cos. Med (1.600 dipendenti) e Alicos (800 lavoratori): «Già 400 lap del gruppo sono stati stabilizzati, gli altri saranno regolarizzati in tre tranche a luglio, ottobre e dicembre», continua Faraone. Trattative sono in corso al call center Fouryou (700 lap), alla Graphonet (60 lap) e alla Omniaservice (40 lap). Mancano all´appello almeno altri 26 piccoli call center della città che danno lavoro a duemila ragazzi. Tra questi la Delta Service, la Global communication o, ancora, la Star line. «In molte aziende il confronto non è mai partito - dice Giuseppe Lupo, segretario cittadino della Cisl - Per questo da tempo sollecitiamo l´intervento degli ispettori». L´elenco delle aziende che non hanno risposto ai sindacati, 26 a Palermo ma oltre cinquanta nel resto della Sicilia, è stato spedito al ministero: «Abbiamo chiesto un intervento immediato degli ispettori, le aziende infatti speravano in una proroga che per fortuna non c´è stata, dobbiamo dare dignità di lavoratori ai dipendenti dei call center», dice Antonio Palazzo, della Camera del lavoro di Palermo

fonte L'Espresso del 29.05.2007

Risultati elettorali

E' ufficiale: il risultato della prima tornata elettorale è ora visibile e consultabile on-line.
In evidenza il risultato dei numerosi candidati nelle liste civiche d'appoggio ad Acito che in un modo o nell'altro sono riconducibili ad Angelo Tosto.
Accanto ad ogni nome, ordinato per lista e per numero come da fonte ufficiale, il totale dei voti conseguiti.

Fonte: http://www.prefettura.matera.it

MO.MA
1 Adorisio Cosimo 29
2 Angerame Maria Imperia 4
3
Bandiera Luciano 12
4 Antonicelli Monica 0
5 Bianchi Angelo Raffaele 22
6 Chito Pasquale 7
7 Ciardo Raffaella 9
8 Clementelli Luigi 8
9
Del Monaco Ivano 0
10 Di Bari Piergiorgio 109
11 Digirolamo Michele 15
12 Di Leo Mario 5
13 Di Taranto Eligio Maria 70
14 Giordano Angelo 29
15 Giordano Lucia 15
16 Grassi Anna Maria 17
17 Laperchia Leonardo 40
18 Lasalvia Antonia 21
19 Marinaro Giovanni 0
20 Massari Ettore 47
21 Mutidieri Francesco Saverio 30
22 Nicoletti Emanuele 32
23 Nuzzolese Saverio 22
24 Padula Antonio Vincenzo 45
25 Paolicelli Michele 53
26 Pipino Mario 8
27 Plasmati Brigida 5
28 Rega Cosimo Damiano 24
29 Riccardi Annunziata 11
30 Riccardi Luca 6
31 Ruggi Anna Maria Mirella 66
32 Ruggieri Eustacchio 18
33 Salluce Domenico 5
34 Santeramo Raffaella 27
35 Sasso Vito 131
36 Scandiffio Giuseppe 39
37
Sforza Gianpaolo 0
38 Tortorelle Giovanni 124
39
Tozzi Tommaso 99
40 Zero Michele
5

MATERA CHE CAMBIA
1 Perniola Tommaso 249
2 Andrulli Michele 11
3 Angelastri Francesco 18
4 Braia Angelo Raffaele 31
5 Carlucci Francesco Paolo 6
6 Colangelo Francesco 13
7 Colucci Angelo Domenico 15
8
Coretti Eustachio 19
9
De Santis Giorgio 14
10 De Santoli Francesco Paolo 0
11
Dileo Paolo 6
12 Di Pierro Giulio Berardino 4
13 Epifania Eliano 15
14 Esposto Raffaele 9
15 Ettorre Pasquale 12
16 Fasano Nicola 19
17 Fontanarosa Immacolata 25
18 Francolino Antonio 33
19 Gaudiano Francesco 11
20
Iacovone Maria Rosaria 22
21
Lionetti Cosimo 6
22
Loperfido Gennaro 20
23 Lopez Emanuele 6
24 Loschiavo Luciano 50
25 Mangiapia Nunzio 12
26 Miriello Elisabetta 6
27 Papapietro Roberto 27
28 Papapietro Timoteo 104
29
Parente Gianluca 9
30 Petragallo Piervito 10
31 Pietracito Mario 4
32 Plasmati Milena 10
33 Ricciardi Dario 4
34 Rubino Damiano 1
35 Sarra Angelo 40
36
Sarra Luciano 30
37
Staffieri Pietro 24
38 Taddeo Francesca 15
39 Tamburino Francesco Paolo 102


UNITI PER MATERA
1 Toto Augusto 497
2 Abbatino Nicola 2
3 Andriulli Filomena in Carlucci 11
4 Andrulli Michele 72
5 Cantore Marisa Mariuccia 12
6 Cappiello Vito, Michele 21
7 Carella Francesco Paolo 3
8 Chietera Giuseppe 38
9 Chita Francesco Saverio 21
10 Di Cecca Emanuele 9
11 Didio Francesco 30
12 Di Lecce Domenico 69
13 Di Matteo Angelo, Triestino 6
14 Di Pasquale Marisa 5
15 Di Pede Antonio 28
16 Duni Plasmati Vitalba 21
17 Festa Gianni 10
18 Fiore Domenico 1
19 Flumero Simeone 23
20 Gagliardi Rosanna in Carlucci 18
21 Gaudiano Umberto 39
22 Gucci Vittorio 3
23 Licchelli Vito 71
24 Locantore Marco 20
25 Lomagistro Damiana 9
26 Loperfido Nicola 26
27 Lo schiavo Enzo 16
28 Manicone Francesco 20
29 Miraglia Nicola 9
30 Montemurro Mario 54
31 Notarangelo Mario 14
32 Oliva Emanuele 16
33 Papapietro Francesco Santo 1
34 Pisciotta Pietrangelo 20
35 Riccardi Giovanni battista 2
36 Ruggiero Ortenzio, Amerigo 5
37 Sarcuni Giuseppe 19
38 Scuotto Rosa in Cassano 1
39 Stella Giovanni 9
40 Tortorelli Angelo Raffaele 5


MATERA VIVA
1 Amoroso Armando 28
2 Andrisani Francesco Saverio 1
3 Andrisani Nicola 1
4 Andrisani Paola Vincenza 1
5 Altezza Antonio 2
6 Altezza Noemi 0
7 Cataldi Giuseppe 4
8 Cinnella Cosimo Damiano 248
9 De Gennaro Cosimo Damiano 2
10 D'Eufemia Giuseppe 8
11 Di Bello Donatella 39
12 Dileo Giovanni 0
13 Di Palma Vincenzo 1
14 Dragone Luciano 33
15 Esposto Angelo 2
16 Fossanova Francesco 18
17 Giordano Emanuele 2
18 Grieco Antonio 0
19 Grieco Pietro 1
20 Lamacchia Pietro 0
21 Longobardi Francesco 20
22 Melodia Vincenzo 20
23 Montesano Marcello 48
24 Nasca Antonio 1
25 Paolicelli Emanuele 14
26 Paolicelli Filippo Espedito 41
27 Pepe Saverio 116
28 Piscitelli Vincenzo 3
29 Priano Christian Bartolomeo 2
30 Rondinone Raffaele 1
31 Santospirito Felicia 20
32 Savino Alessandro, Sabatino 9
33 Soranno Maria Addolorata 0
34 Tataranni Saverio 11
35 Torreforte Maria Grazia 81
36 Tosto Angelo Raffaele 77
37 Trionfo-Fineo Mario 0
38 Vicenti Giuseppe 0
39 Villone Gianfranco 5
40 Viti Marika 0


MATERA LAB
1 Antezza Carlo 98
2
Cifarelli Antonio 59
3
Sciacovelli Giuseppe 9
4
Ambrosecchia Simona 5
5
Antodaro Maria, Damiana 9
6 Bruni Clementelli Melanie 4
7 Bruno Vincenzo Eustachio 7
8 Cancellieri Pasquale 3
9 Cellura Gianni 24
10
Chisena Francesca 19
11 Contini Rocco 27
12
Coretti Antonia Maria 10
13 Cosola Rosa 3
14 D'Aria Saverio 0
15
De Salvo Carmen 24
16
Dibello Massimiliano 0
17 Digli Ervin 2
18 D'Oppido Nicola 12
19 Fiore Bruna 7
20 Giase Francesco 23
21 Grieco Giuseppe 1
22
Iacovone Vincenzo 37
23
Iacovone Bernardo 43
24 Lops Sergio 13
25 Macchia Marco 10
26
Manicone Annunziata 11
27
Manicone Francesco 1
28 Morcinelli Vito Michele 5
29 Musillo Emanuele 0
30
Palomba Sergio 63
31 Pilone Nicola 11
32 Quercia Vittorio, Daniele 0
33 Rasetti Mario 1
34
Reale Angela, Marzia 0
35 Rinaldelli Giovanni 0
36
Santantonio Valeria 2
37 Santantonio Alessandro 12
38
Scupola Luigi Nicola 1
39
Tataranni Laura 16
40 Tortorelli Emanuele 29


PRI
1 Moliterni Bellisario 60
2 Chieco Antonio 19
3 Epifania Immacolata 9
4 Di Ginosa Nunzia 0
5 Chita Giacinto 14
6 Quintano Leonardo Pietro 4
7 Morelli Nunzio 7
8 Carbone Giuseppe 14
9 Sannicola Nicola 34
10 Basile Nunzio 8
11 Limongi Nicolino 4
12 Santarcangelo Gaetano Pietro 20
13 Venezia Cristina 0
14 Basile Ada 8
15 Montemurro Giuseppe 8
16 Segreto Nicola 0
17 Moliterni Giuseppina 16
18 Latorre Caterina 8
19 Festa Cosimo Damiano 31
20 Manicone Giuseppe 13
21 Plasmati Vito 9
22 Venezia Salvatore 6
23 De Giacomo Felice 0
24 Paradiso Valerio Nicola Antonio 5
25 Gaudiano Emanuele 6
26 Staffieri Francesco Paolo Pio 24
27 Di Mita Giovanni 3
28 Calderola Loris 6
29 Sanrocco Francesco 6
30 Rondinone Cosimo 7
31
Venezia Paola 6
32
Taddeo Francesca 0
33 Losignore Giuseppe 0
34 Festa Giuseppina 16
35 Locapo Mario 2


CITTA’ DOMANI
1 Aloia Donato Maria G.ppe Pasquale 94
2 Altieri Eustachio Vincenzo 103
3 Amodio Rocco 42
4 Andrulli Luciano 6
5 Bellesia Alessandra Maria 35
6 Borneo Vito 21
7 Casella Danila 65
8 Ciuro Aldo 119
9 D'Alema Antonio 115
10 Debonis Francesco 16
11 Di Ginosa Donato Vito 1
12 Di Liddo Pasqualina 3
13 Di Pede Cosimo Damiano 53
14 Duni Vincenzo 134
15 Fanelli Giovanni 1
16 Ferra Angelo 68
17 Genchi Domenico,Annio F.sco A. 169
18 Giannella Angela 80
19 Iaia Giovanni 0
20 Lafasanella Giuseppe 55
21 Lascaro Antonio 31
22 Lunalbi Stella 49
23 Marra Carmine 117
24 Moliterni Vita Anna 4
25 Montemurro Antonio Vincenzo 41
26 Padula Tommaso Domenico R 43
27 Palumbo Angelo Giuseppe 62
28 Panico Nino 16
29 Papapietro Eustachio 52
30 Pentasuglia Giuseppe 193
31 Pietracito Emanuele 8
32 Regina Gianluca 23
33 Roberti Eustachio 45
34 Rondinone Massimo 12
35 Sacco Dino 7
36 Stagno Angelo 0
37 Tangro William 1
38 Tataranni Eustachio 299
39 Venezia Patrizia 103
40 Zumpano Marco 9


Mi scuso fin d'ora per eventuali sviste o dimenticanze.

La privacy di tantissimi

Un nuovo documento del Gruppo Telecom Italia del 11.5.07 , aggiornando gli articoli sulla privacy praticamente in senso favorevole all'azienda tale da mettersi al riparo in caso di attivazioni di 'servizi aggiuntivi' (basta leggerlo per rendersene conto) ci aggiorna anche sui nuovi responsabili del trattamento dati personali ai sensi dell'art.13 del D.Lgs. 196/2003
Si tratta dei dott. Giancarlo Grimaldi per TIM e Alessandro Cozzio per Telecom Italia. Entrambi domiciliati c/o Telecom It SpA p.za L.Einaudi 8, 20124 Milano
Fa pensare quale continuità strategica l'azienda intenda mantenere sul gruppo TIM se è l'ex responsabile vendite di Telecom Italia (cioè il meno indicato dopo i vari scandali nell'utilizzo dei dati dei clienti) a diventare il responsabile privacy del settore mobile.

martedì 29 maggio 2007

MO.MA...vedè

Primissimi risultati in diretta (lista www.movimentopermatera.it)

Luciano Bandiera voti 12
Cosimo Adorisio voti 27
Ivano Del Monaco voti 0
Gianpaolo Sforza voti 0
Tommaso Tozzi voti 99

Uniquisque faber fortunae suae









Come dice il titolo del post "ciascuno è artefice del proprio destino".

Contrattazione collettiva, attività ispettiva, accordi sindacali...
Quello che è emerso dalle "trattative" legate alla regolarizzazione dei contratti a progetto nel mondo dei call-center è che non è possibile continuare ad utilizzarli laddove non sia obiettivamente dimostrabile l'autonomia della prestazione lavorativa.
Non è più possibile, quindi, stipulare contratti a progetto con i lavoratori se il progetto stesso non esiste, oppure coincide con l'attività principale dell'impresa/datore di lavoro.
Non è più possibile in tutta Italia.
A Matera, invece, è ancora possibile!

Volendo guardare indietro, dovremmo prendere le mosse dalla "legge Biagi".
La vituperata legge sanciva un mutamento del mercato del lavoro (della forza-lavoro) sentito e necessario al superamento della crisi lavorativa; crisi determinatasi a causa dell'eccessiva "sindacalizzazione" dei principali comparti produttivi italiani.
In Francia un'analoga crisi aveva portato alla proposta di legge sul "contratto di primo impiego" (l'equivalente del nostro contratto a progetto), ma i nostri "colleghi" d'oltralpe hanno preferito manifestare la propria disapprovazione per un tipo di contratto che, in ragione della necessaria flessibilità del mercato del lavoro, diventa regula di prevaricazioni economiche e previdenziali a danno del lavoratore, determinandone il famigerato stato di precarietà.
Ne è derivata una sollevazione generale: la Francia non applicherà il contratto di primo impiego.

Ad oggi, in Italia, i risultati di studi statistici sul costo della vita, sull'attualizzazione del costo del denaro per i mutui e sulle nuove soglie di povertà, confermano il fallimento dell'esperimento co.co.pro. dal punto di vista economico su larga scala.
Il co.co.pro non ha restituito i risultati attesi: ci si aspettava un aumento globale dei consumi, dovuto all'aumento del livello di occupazione, ma, in realtà, tale esperimento nasceva morto.
Aumentare il livello di occupazione, dando la possibilità ai contraenti di svincolarsi dalle tutele insite nella contrattazione collettiva, ha causato uno squilibrio tra prestazione lavorativa e livelli salariali, a discapito di quello che giuridicamente viene identificato come soggetto debole nel rapporto lavorativo: il lavoratore.
Prescindendo ora da considerazioni "etiche" sul rapporto lavoratore/datore di lavoro e sulla bontà del contratto a progetto, è opportuno spostare l'accento sull'aspetto giuridico che fa da fulcro alla querelle dei call-center.
Il punto di partenza, come accennato, è la legge Biagi.
In virtù degli artt. 61 e 69 del decreto legislativo 276/2003 (la norma che disciplina i contratti a progetto) ogni rapporto di lavoro instaurato senza l'individuazione di uno specifico progetto, oppure non riconducibile ad alcun progetto, deve considerarsi rapporto di lavoro subordinato a tempo indeterminato sin dalla data di costituzione.
Di più, l'art. 61 al comma 4 prevede la possibilità di applicare clausole di contratto individuale o di accordo collettivo più favorevoli per il collaboratore a progetto.
Quest'ultima previsione, forse dettata da un "ravvedimento operoso" del legislatore, ha senz'altro lasciato intendere fin dall'inizio che la tipologia contrattuale del co.co.pro sarebbe stata utilizzata ben al di là della mera individuazione di un genuino progetto.
E' come dire: "c'è bisogno di creare maggiore flessibilità contrattuale, ma è meglio porre comunque un argine ai possibili abusi del co.co.pro".

Sulla base di questo assunto, in ambito nazionale si è già provveduto (entro il 30 aprile) a sanare quelle situazioni in cui il contratto a progetto è stato abusato, o utilizzato in modo illecito: dal punto di vista formale, il codice civile parla di SIMULAZIONE; pertanto, per evitare un carico ecessivo di giudizi vertenziali, è stato utilizzato lo strumento della conciliazione.
Per ogni palese violazione della legislazione sul lavoro (e, quindi, per ogni uso illecito del co.co.pro) si è data la possibilità al datore di lavoro di "patteggiare" con i lavoratori al fine di convertire il contratto a progetto nella formula più adeguata del contratto subordinato a tempo indeterminato; fatte salve la possibilità di gestire gli orari in turni (part-time) - che non fossero comunque peggiorativi rispetto alla precedente turnazione - e di versare le quote INPS pregresse a scaglioni, in modo da ricostruire la posizione contributiva in modo regolare.
Quest'ultima ipotesi è oggetto dell'art. 178 dell'ultima Legge Finanziaria.
Laddove si è raggiunto un accordo con i Sindacati e le parti sociali, è stato possibile dare seguito agli atti conciliativi su base collettiva.
Resta sempre possibile, però, avvalersi del citato art. 61, comma 4.
Questo significa, sostanzialmente, che ciascun lavoratore può concordare singolarmente una "conciliazione" con il datore di lavoro, sempre che riesca a spuntare condizioni contrattuali migliori, o comunque non meno favorevoli rispetto alla contrattazione collettiva.
Il nodo della questione è proprio questo: condizioni più favorevoli al lavoratore.

La proposta di conciliazione presentata da Datacontact prevede la stipula di un contratto a tempo determinato di 24 mesi, con decurtazione dello stipendio del 20% nei primi 12 mesi e del 10% nei secondi 12.
Analizziamo i due fattori principali: durata e retribuzione.

DURATA
Il contratto a tempo determinato durerà 24 mesi per due motivi:
*24 mesi sembra essere la durata della commessa TIM/Telecom
*24 mesi è il limite minimo di durata per i contratti "sanati" a tempo determinato

Inoltre l'orario lavorativo non potrà essere inferiore alle 6 ore e 40 al giorno.
E non dovrà neppure superarle: i turni lavorativi, così come congegnati, imporranno di lasciare immediatamente il posto ai turnisti succesivi, senza possibilità di lavoro straordinario.


RETRIBUZIONE
La decurtazione dello stipendio (possibile solo per il CCNL Terziario - Distribuzione e Servizi) è un palese "scippo" del salario legale, operato soltanto per permettere al datore di lavoro di "rientrare nel budget" delle conciliazioni.
La decurtazione è stata giustificata con il dichiarato intento di "redistribuire le somme trattenute (illegittimamente) agli operatori sotto forma di incentivi alla produttività in misura massima pari al 15%".
Questo significa che l'azienda taglia il 20% del meritato stipendio al lavoratore, per redistribuirlo fino al 15% come incentivi.
L'assegnazione degli incentivi riguarda solo i lavoratori più "performanti": ciò significa che chi non regge ritmi stressanti non solo si vede "tagliare lo stipendio" in modo illegittimo, ma non percepirà neppure quel 15% di denaro a cui ha diritto.
A conti fatti, percepire tredicesima e quattordicesima mensilità servirà soltanto a livellare per l'azienda la differenza di costo tra co.co.pro e tempo determinato, e per il lavoratore a non accorgersi della palese ingiustizia operata a suo danno.

Tutto questo in nome della "flessibilità".

Ciascuno sia artefice del proprio destino.

Amministrative 2007


Chiuse le operazioni di scrutinio, Matera si concentra nella pulizia delle vie urbane, tappezzate di santini, e nell'analisi del risultato elettorale.
Da una parte se ne invoca la disamina in chiave squisitamente politica, cercando di mettere l'accento più sul futuro della città che sui risultati "personali".
Dall'altra , invece, acquisito il dato numerico e quello politico, tirano ora le somme della tornata elettorale in termini "operativi": già pensano a come dare un'impronta all'azione politica che segni un punto di rottura con la precedente amministrazione, in vista del ballottaggio.
Il voto ha visto emergere i candidati F. Dell'Acqua per il centro-sinistra ed E. Buccico per il centro-destra, rispettivamente con preferenze percentuali del 38,03% e del 28,58% (fonte: http://www.interno.it)
I due, pertanto, saranno i protagonisti del ballottaggio che chiamerà nuovamente alle urne i cittadini materani nei prossimi 10 e 11 giugno.
Delusione per i 10471 elettori che avrebbero preferito rivedere sulla poltrona del sindaco il candidato F.S. Acito, già primo cittadino di Matera dal 1987 al 1994.
Nessun commento ufficiale, per ora, dei candidati; non resta che raccogliere le opinioni dell'elettorato. A voi, operatori Datacontact (candidati e non) l'ingrato compito.

Rewind

Il giornale in Tribunale
Avevamo notato il climax della censura e dell'ipocrisia nell'ultimo numero di maggio di "gente che...contact" (molti altri che NON contact ci avevano fatto caso...forse addirittura chi non lo legge per pigrizia o per partito preso).
Ma anche formalmente il periodico mensile aziendale è tornato 'indietro'! Come? Nel senso che il numero di maggio 2007, invece di essere numerato con numero progressivo "10", dopo il "9" di aprile...e il numero Zero di luglio 2006, non ha altre indicazioni che la data!
Il perchè è subito detto: è stato registrato al Tribunale di Matera come N.1 il 13.4.2007



Es-cogitando nuove applicazioni

Che ne dite, io il 'Cogito' lo sostituirei ad alcuni TL e RdC...daremmo loro la possibilità di rifarsi tramite l'intelligenza artificiale almeno, no? E se poi questo software 'pensa' troppo e fa sparire anche noi? I nostri pc comunque si bloccano anche per molto meno direi..

La nuova frontiera è riuscire a parlare con il computer
Di GIUSEPPE TURANI

È possibile parlare con i computer così come si parla con nostra zia e ottenere delle risposte sensate? Per ora no, ma quasi. E forse un giorno sarà possibile. Si può fare un esempio. Chiunque ha avuto occasione di parlare con l'operatore di un call center. Ebbene, la ricerca attuale punta a fare in modo che "dentro" il call center non ci sia più un uomo (o una donna), ma molto più semplicemente una macchina.
La strada per arrivarci non è semplice, ma ci si sta avvicinando.
L'altro giorno c'era da me l'ingegner Stefano Spaggiari, uno dei capi (e soci fondatori) di un'azienda di Modena (la Expert System), poco nota al grande pubblico, ma conosciutissima nel suo ambiente. E Spaggiari mi ha dato una dimostrazione di una cosa che non credevo possibile: e cioè il dialogo con una macchina in linguaggio naturale. Di solito noi parliamo con i computer, ma si usa un linguaggio standard molto preciso.
Invece, Spaggiari ha preso il suo telefonino e ha mandato un sms molto semplice alla propria banca: vorrei conoscere le ultime cinque operazioni fatte sul mio conto corrente. Così, esattamente come avrebbe fatto parlando con l'impiegato della banca. Solo che a ricevere l'sms non c'era un impiegato, ma un computer. E il computer ha "capito" quello che gli veniva chiesto.
Infatti, dopo pochi secondi è arrivata la risposta (a voce) attraverso il telefonino: pagata bolletta a azienda gas, pagato assegno, accreditato bonifico, ecc. La macchina deve essere dotata di un software di altissimo livello, capace di "intendere" quello che voi le state dicendo.
I ragazzi (sono tutti molto giovani) della Expert System di Modena sono fra i più bravi nel mondo nel mettere insieme questo tipo di software.
Il sistema Cogito dei ragazzi di Modena consente a un computer di "capire" la differenza delle tre frasi riportate sopra.
E ci riesce perché fa una serie di operazioni. Prima fa un'analisi grammaticale, poi fa un'analisi logica e infine fa l'analisi del contesto. E riesce a fare tutte queste analisi perché dietro di sé ha una mappa spaventosa (ecco perché ci sono voluti 170 anni/uomo di lavoro). Per ogni parola il programma contiene tutti i possibili significati (quindi "porta" è accompagnare, ma è anche trasportare, e è anche porta di una casa) e tutte le possibili relazioni con altre cose ("maniglia" sta su una porta e la porta sta di solito in un edificio, e così via). Grazie a tutto questo lavoro con il solito sms si può chiedere al computer della propria banca: quanto ho speso negli ultimi sei mesi per pagamenti di benzina? Oppure si può chiedere al computer di un call center attrezzato con Cogito: Quale è il programma tariffario migliore per me che telefono solo di sera e uso poco il cellulare?
Di norma, di fronte a domande del genere il computer si blocca
, ma se è stato "istruito" fa tutte le sue bravi analisi e alla fine mette insieme la risposta. Ma questo solo perché è in grado di "capire" quello che gli si dice in linguaggio naturale.

stralcio dal 21 Maggio 2007 su
http://www.repubblica.it/supplementi/af/2007/05/21/primopiano/002kazzotto.html

lunedì 28 maggio 2007

Data... che si vota

Amministrative 2007
Si vota in 7 province e in 831 comuni, compresi i comuni della provincia di Matera.

Sembrerebbe superfluo cercare legami tra l'esito del voto e il futuro, politico e lavorativo, di Matera; ma è un aspetto che non può essere considerato marginale, dato che uno dei candidati nelle numerose liste d'appoggio al candidato sindaco Acito è proprio Angelo Tosto, a.d Datacontact.
In attesa dei risultati definitivi, un'istantanea delle operazioni di scrutinio:

Aggiornamento al 28 maggio ore 17:01

ISCRITTI: 49086
VOTANTI: 40382
AFFLUENZA: 82,27%

Schede bianche: 12
Schede nulle: 56
Schede contestate: 6

1) Giuralongo: 4,43%
2) Di Maggio: 2,82%
3) Acito: 25,21%
4) Buccico: 29%
5) Dell'Acqua: 34,94%

Fonte: http://www.trmtv.it/electionday/

Sciò...però!

Per condizioni simili di mutazioni in atto, c'è una certa differenza di risposta con noi di Datacontact, o mi sbaglio?! O qualsiasi cosa (whatever) ci diano a bere la beviamo?

Sono entrati in sciopero i dipendenti Deutsche Telekom

Infopress - N.18/2007 Sono entrati in sciopero venerdì scorso oltre 10mila dipendenti di Deutsche Telekom per protestare contro il piano di ristrutturazione dell'azienda che prevede lo scorporo di 50mila dipendenti in società affiliate, tempi di lavoro più lunghi e riduzione dei salari. Il conflitto sociale è il più grave che colpisce l'azienda, da quando questa è stata privatizzata 12 anni fa. Lo sciopero era stato approvato dal 96,5% dei dipendenti dell'azienda.

domenica 27 maggio 2007

La città della Cupola

IV Contact Center Summit il 28/05/2007
c/o l'Hotel Parco dei Principi - Via G. Frescobaldi, 5 - Roma
da businessinternational.it

Perchè partecipare.
Giunto alla quarta edizione l’evento vuole essere un momento di dibattito e di confronto fra le Istituzioni e i più autorevoli rappresentati del mondo dei Contact Center. Obiettivo della nuova edizione è capire come le recenti disposizioni normative e la scadenza fissata al 30 aprile dalla legge finanziaria, stiano trasformando il mondo dei Contact Center in Italia.

Io domani ci andrei...
…davvero relatori interessanti (ci sarebbe da chiedere un po’ di news) se non fosse per il prezzo, pari a più di un nostro stipendio: 900 EUR! Al max con chi volesse facciamo una colletta per poi acquistare gli atti del convegno!

sabato 26 maggio 2007

Morto il WI-ONE a Matera

Il progetto Wi-One Basilicata di cui si parlava nella Conferenza Stampa di Ottobre ci accorgiamo oramai che non è più raggiungibile al proprio dominio www.wionebasilicata.net.
E allora vi posto una sintesi (cancellando il post che la conteneva del 8.11.2006) di come appariva in quei giorni una pagina principale. E pensare che era una bella idea. Per abbonarsi bisognava chiamare 840-505060. Pare, da fonti affidabili, che la tecnologia scelta non promettesse bene e quindi... stack! Addirittura sono inattivi i link "mappa" e "aderisci a wione lab" dello sviluppatore http://www.wione.net/! Vabbè, i nostri tecnici, con a capo l'ing. Mimmo Sciannarella (www.mobilepoint.it), ci hanno provato, suvvia.

clikka per ingrandire

Oh madre!

Il 7.5.07 viene diffusa la comunicazione che la nostra azienda avrebbe festeggiato oggi 25 maggio la "festa della mamma che lavora", in adesione all'iniziativa nazionale, anzi veniva previsto di più: "sarà presto disponibile il programma dell'iniziativa che ci auguriamo possa avere un'ampio (l'apostrofo sarà un errore di battitura?) tasso di partecipazione".
Però: tra le aziende che aderiscono, sul sito del Sole24Ore non compare, io durante il turno mattutino non mi sono accorto di nulla e del programma nemmeno l'ombra: forse si son scordato l'evento?
Se penso che quella di Matera è proprio la sede-madre dell'arcipelago Datacontact dico: "oh mamma"!
Dal Sole24Ore: oggi, 25 maggio, è il giorno della festa della mamma che lavora. Le aziende che hanno aderito all'iniziativa, promossa da «Job 24» con il patrocinio del ministero delle Pari opportunità apriranno le porte ai figli delle loro collaboratrici mamme. Così in accordo con le direzioni aziendali, le mamme potranno portare sui luoghi di lavoro, nelle aziende, negli uffici, negli studi professionali, i loro bambini. Anche solo per poche ore. Verranno organizzate l'accoglienza, le visite alle aziende, ma anche e soprattutto delle feste, con musica, merende, animazione, canti e giochi.

venerdì 25 maggio 2007

L'autonomia batte la mania (di grandezza)

Giusto due mesi fa nella famosa rubrica 'pubblico & privato' Alberoni ci ricordava quanto sicuramente molti sanno in coscienza ma che dimenticano quando si trovano in pubblico o, come accade in questo periodo, nelle 'tornate elettorali'.
Uomini geniali, scontrosi, difficili. E indispensabili
di Francesco Alberoni

Ci sono maestri che non sopportano che un loro allievo emerga e possa, un giorno, essere più famoso di loro. Vi sono direzioni di giornali che non sopportano autori che eccellono per la loro fama personale. E vi sono ideologie contrarie allo sviluppo di forti personalità autonome, che non credono che il progresso possa avvenire grazie ad individui eccezionali, ma solo grazie al lavoro di molti uomini comuni.
Ora è certamente vero che il progresso scientifico è il prodotto di uno sforzo collettivo in cui ogni singolo scienziato dà un contributo che, in un certo momento, può rivelarsi essenziale. E che lo sviluppo economico è dovuto a milioni di imprenditori e lavoratori che creano ricchezza. Ma non vi è dubbio che, in tutti i campi, è indispensabile il contributo dell'individuo geniale che guarda dove nessuno pensava di guardare, che sintetizza nella sua mente fatti che altri non avrebbero mai unificati. Senza Galileo poteva passare un secolo prima che qualcuno potesse formulare la teoria del moto dei gravi e, senza Einstein, lo spazio-tempo. Pensiamo poi ad artisti come Dante e Shakespeare che, da soli, hanno plasmato un modo di pensare e una lingua e a cosa sarebbe la musica senza Bach, Mozart o Beethoven.
Queste grandi personalità sono complesse, fragili, qualche volta poco capite dai genitori, dallo sposo e perfino dai figli. La gente li sente diversi e loro spesso si sentono soli. A volte diventano scontrosi.
In realtà sono così assorbiti dai loro sogni da apparire ingenui, preda dei mediocri che vogliono impossessarsi di ciò che hanno creato e attribuirsene il merito.
Studiando centinaia di biografie si resta sconcertati vedendo quante difficoltà, quanta ingratitudine abbiano raccolto persone a cui avremmo dovuto riconoscenza.
E che hanno affrontato la vita animati solo da un sogno, da un ideale.
È perciò assolutamente sbagliato confondere questi grandi personaggi con gli «uomini del potere» sia esso politico, economico o mediatico. Costoro troneggiano prepotenti ed arroganti, esigono l'ossequio e gli onori, mentre i grandi spiriti creativi sono di solito riservati e schivi. Chi li ha incontrati è quasi sempre rimasto colpito dalla loro umiltà, dalla loro semplicità e dalla loro gentilezza. Vi ascoltano con attenzione, capiscono il vostro problema e rispondono in modo elementare e chiaro. È a questo tipo di persone che dovremmo guardare, è da loro che dovremmo imparare.

giovedì 24 maggio 2007

Nessuno di voi può capirlo

Riportando integralmente la 'lettera aperta' più lunga tra le tre elaborate da alcuni colleghi, sul sito di Montescaglioso è apparso il 23/5 questo commento di Mimmo73, operatore Datacontact (finora ha ricevuto due commenti).
Ha detto che ci spiegava cos'è il call senter (si vede che è una cosa sentita), però... dicendo che "se non lavori non lo capisci", come si dovrebbe fare a capirlo addirittura dalla 'lettera aperta' che, quando non fa arrabbiare chi conosce il merito delle questioni, fa ridere o almeno rimanere nell'ignoranza il lettore medio? Il solo fatto che il lavoro proposto sopperisca alla cronica difficoltà a trovarne è certamente una cosa lodevole ma sicuramente non sufficiente a controargomentare al 'commento' che parlava di 'strumentalizzazione' ed altro (che - casualmente? - non viene linkato..)
"Cari amici di Montescaglioso.net, con molto piacere rispondo ad un commento apparso qualche giorno....Si parlava di strumentalizzazione e si parlava (anche la testata giornalistica nazionale) di una realtà che ben pochi conoscono..Ecco perchè ho sentito la necessità di spiegarvi cos'è il Call Senter ed in particolare cos'è Datacontact..."
"Una bella realtà per molti ragazzi, madri e padri di famiglie, laureati che nonostante i tanti anni passati a studiare non riescono ancora a trovare lavoro, forse ed è solo una mia opinione personale non condividono lo stesso colore politico..Nessuno di voi può capire cos'è DATACONTACT...bisogna lavorarci per capirlo...Mi permetto allora di farvi leggere cosa NOI operatori di nostro pugno e senza nessuno che ci puntasse il coltello in gola abbiamo sottoscritto ed inviato a tutti gli organi di stampa.....Buona Lettura......."

mercoledì 23 maggio 2007

Ostacoli, pericoli...dappertutto

dopo 15 anni per non dimenticare

Un uomo fa quello che è suo dovere fare
quali che siano le conseguenze personali, quali che siano gli ostacoli, i pericoli o le pressioni
questa è la base di tutta la moralità umana
(Frase di J.F.Kennedy, che Giovanni Falcone amava ripetere)

Privacy del lamento popolare

Ahivoglia tu a ripetere a pappagallo 'le ricordo che i suoi dati sono trattati...' ancora una volta i radicali a reale difesa e 'presidio' di questo iperregolamentato ma nei fatti trascurato diritto.
PRIVACY: TELECOM ITALIA, PEGGIORE AZIENDA ITALIANA

Roma, 19 maggio 2007 - Presso la sede del Comune di Firenze a Palazzo Vecchio, durante il convegno e-privacy 2006, sono stati resi noti i vincitori dei “Big Brother Awards Italia 2007”, il premio, ideato nel 1998 dall’associazione Privacy International*, è un premio "in negativo" che ormai da anni viene assegnato in tutto il mondo a chi più ha danneggiato la privacy.
Per la categoria “lamento del popolo” il premio è andato a Telecom Italia; per il “peggiore ente pubblico” al Comune di Milano; per la “peggiore azienda privata” a Telecom Italia; per la “tecnologia più invasiva” a Google; per la “bocca a stivale” a Paolo Gentiloni, Ministro delle Comunicazioni; per la “minaccia da una vita” al Parlamento italiano.
Il premio positivo “Premio Winston Smith – eroe della privacy” è stato consegnato a Maurizio Turco, deputato della rosa nel pugno, “per aver compiuto il primo atto legislativo volto alla difesa attiva e preventiva della privacy dei cittadini italiani.”
L’anno scorso il premio era stato assegnato all’organizzazione no1984.org e, nel 2006, a Stefano Rodotà.
Dichiarazione di Maurizio Turco, deputato della Rosa nel Pugno, segretario della Commissione Affari costituzionali e membro della Giunta delle elezioni della Camera dei deputati:
“Nel momento in cui ricevo questo riconoscimento a difesa della privacy tengo a rivendicare, per chi invece la privacy è accusato di averla violata, il diritto ad un giusto processo.
Penso in particolare a Fabio Ghioni, il dirigente del “Tiger Team” di Telecom Italia, in carcerazione preventiva da alcuni mesi, che è sottoposto a una intensa terapia a base di psicofarmaci consigliati dal medico del penitenziario di Busto Arsizio. Non vorrei che le lentezze della giustizia del nostro paese - condannate dalla Corte europea dei diritti dell’Uomo sin dagli anni ’80 e che, a detta del Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa, costuiscono un serio pericolo per lo stato di diritto - non consentissero a Fabio Ghioni di presentarsi in un’aula di Tribunale o che non lo potesse fare nel pieno delle sue facoltà.”

*Privacy International (PI) is a human rights group formed in 1990 as a watchdog on surveillance and privacy invasions by governments and corporations. PI is based in London, England, and has an office in Washington, D.C. PI has conducted campaigns and research throughout the world on issues ranging from wiretapping and national security, to ID cards, video surveillance, data matching, medical privacy, and freedom of information and expression.

Come ti scarico con un SMS...senza essere un CSP

Questo fatto sicuramente maggiore in quanto a gravità non ci faccia dimenticare gli aumenti in casa TIM sulle promozioni legate alle ricariche (weekend, maxxi ricarica) nonchè alla diminuzione in termini reali delle provvigioni dei dealer, tabaccai, ecc.

Roma - Migrazione ad un altro operatore, immediata portabilità del numero e recupero del credito residuo. Questo "tris di diritti" compete agli utenti di telefonia mobile a cui il gestore comunica una variazione unilaterale del piano sottoscritto. Lo ha evidenziato l'Antitrust in seguito alle variazioni tariffarie imposte recentemente da Wind ai propri clienti.La decisione dell'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato trae origine dalle segnalazioni inoltrate da numerosi utenti dell'operatore mobile in merito al controverso provvedimento di rimodulazione del piano tariffario Wind 10, unilateralmente trasformato in Wind 12. (..) Sotto la lente dell'Authority non è finita solamente la rimodulazione tariffaria in sé, ma anche la modalità scelta per avvisare i clienti: un SMS sintetico, privo delle indicazioni circa il giustificato motivo alla base della decisione di Wind di cambiare il profilo tariffario. "Se la possibilità di variazione unilaterale fosse prevista dalle condizioni generali di contratto - considera l'Antitrust - potrebbero esistere gli estremi per una valutazione di vessatorietà delle stesse clausole contrattuali. In base al Codice del Consumo, le associazioni dei consumatori possono richiedere al giudice di proibire l'uso di clausole ritenute vessatorie". "L'Antitrust - si legge nella nota diffusa ieri - ricorda che il Codice delle comunicazioni elettroniche attribuisce agli abbonati il diritto di recedere dal contratto, senza penali, al momento della notifica di proposte di modifica delle condizioni contrattuali: la comunicazione relativa alla variazione dei piani tariffari, inviata con SMS e senza l'indicazione sulla possibilità di esercitare tale diritto, sembrerebbe dunque violare la regolamentazione in vigore e potrebbe, in base alla normativa, essere sanzionata". (..) ADOC osserva: "Giusto anche mettere al corrente il Ministro Bersani sullo stato delle cose. Le liberalizzazioni infatti, in ogni ambito, non devono rischiare di divenire la sponda per il peggioramento delle condizioni tariffarie o di servizio rispetto al passato. Lo dicevamo allora e lo ribadiamo adesso, bisogna vigilare affinché rappresentino una reale opportunità di scelta per i consumatori e di crescita per il nostro Paese". La vicenda aveva motivato pure Generazione Attiva a contestare l'azione di Wind, anche per un aspetto ulteriore: l'associazione di consumatori ha segnalato, sempre all'Antitrust, la presunta ingannevolezza dei messaggi pubblicitari dell'offerta Wind 10, nei cui spot si pronunciava la frase "solo con Wind parli con 10 cent al minuto con tutti, per sempre". Un'eternità che oggi si può interrompere anche con la migrazione immediata.

Dario Bonacina su Punto Informatico

martedì 22 maggio 2007

L'unione non fa la forza

Un contributo dopo il sasso lanciato per la campagna 'assumi l'outbound'. Una nuova puntualizzazione su un cardine (spesso scardinato) della contrattualistica così come pensata dal prof. Marco Biagi. Un argomento dell'illegittimità, sebbene di rilevanza secondaria, è proprio "l'utilizzo all'interno dello stesso call center", e ne abbiamo avuto scottante prova di recente!

Capi, orari, retribuzione imposta. Il cocoprò è un contratto abusivo
di Eliana Como*

E' ormai abbastanza noto che l'attività di lavoro in un call center può essere inbound o outbound. I primi sono generalmente quelli che gestiscono le chiamate in entrata, per fornire informazioni ai clienti; gli altri fanno telefonate in uscita, per televendite, informazioni promozionali e indagini telefoniche. Ai primi è stato riconosciuto, almeno dal punto di vista legislativo, lo status di lavoratore dipendente, mentre gli altri, devono ancora dimostrare di non soddisfare i requisiti di autonomia che renderebbero possibile l'utilizzo del lavoro a progetto. Requisiti che nella realtà, come dimostrano anche le ispezioni fatte finora, sono del tutto improbabili. Infatti, anche i datori di lavoro sanno benissimo che per chi fa televendite o interviste telefoniche non si riscontrano mai criteri di autonomia e che mai quei lavoratori possono essere considerati quasi liberi professionisti. Ciò sarebbe perlomeno inverosimile, perché chi sta al telefono non possiede gli strumenti di lavoro, non può quasi mai decidere liberamente orari e ritmi di lavoro, non ha modo di contrattare la retribuzione e, soprattutto, è sottoposto a un controllo disciplinare e a una organizzazione gerarchica. In questo senso, outbound o inbound non hanno condizioni di lavoro diverse, tanto più che molto spesso gli stessi lavoratori vengono utilizzati per campagne differenti all'interno dello stesso call center, per cui a volte ricevono la telefonata, altre volte la fanno. Le tecnologie informatiche registrano nel dettaglio tutte le operazioni e i relativi tempi di esecuzione del lavoro. Tutti gli operatori sanno che da un momento all'altro qualcuno può «entrare in cuffia» e verificare l'andamento della telefonata, anche quando questa è gia iniziata. Ciò significa che non viene controllato l'andamento di una intera telefonata, ma un pezzo di essa; non è giudicata la capacità dell'operatore di entrare in contatto con il cliente per vendergli un prodotto, quanto piuttosto la sua capacità di conformarsi alle indicazioni che vengono fornite passo dopo passo dalla direzione, eliminando ogni carattere personale. Dopo qualche ora di lavoro, ogni intervistatrice sa a memoria parola per parola cosa deve recitare al momento del contatto con il cliente, come deve porre ogni singola domanda, ringraziare e congedarsi. In questo senso, vendere una scatola di surgelati, promuovere un nuovo contratto o fare una intervista prendendo i contatti da liste di nominativi fornite dall'azienda non comporta certo un livello di autonomia superiore a quello di chi prenota un biglietto o dà informazioni a un cliente. D'altra parte, non è nemmeno vero che i lavoratori outbound abbiano più libertà di scegliere il proprio orario di lavoro. Anzi, essendo spesso pagati a telefonata utile, forse subiscono ancora di più orari e ritmi di lavoro. Infatti, quando pure gli orari non siano imposti dall'impresa, sono dettati direttamente dalla natura del lavoro svolto. Saranno cioè determinati dal fatto di trovare contatti utili a seconda del tipo di target cui è indirizzata la campagna o dal fatto - ancora più semplice - di trovare una postazione libera, per non dover perdere tempo invano e, come pure spesso accade a molti, per non dover tornarsene a casa. Per tutti, dunque, sia outbound che inbound, dovrebbe valere la regola che l'utilizzo del lavoro a progetto è illegittimo, perché maschera condizioni di dipendenza, utili solo all'impresa per abbassare i costi del lavoro e avere a disposizione manodopera ricattabile.


*Sociologa. Campagna per la stabilizzazione dei lavoratori dei call center. Inviateci la vostra storia.

Riunione sindacale

Stavolta è presente in bacheca almeno la data e il luogo di questa riunione*, avviso che costituisce da solo unicamente la parte finale del breve invito, e quindi molti si son chiesti: 'con quale motivazione'?
Sopperiamo quindi alla mancata affissione del volantino pubblicandone la versione integrale:

NON VI HANNO DETTO CHE:
Negli ultimi mesi c'è stata, in Italia, la più grande campagna di stabilizzazioni che un settore privato ricordi, nella quale sono stati coinvolti circa ventimila operatori di call center.
A questi, nel breve periodo, verrà riconosciuto un contratto di lavoro a tempo indeterminato, con la tutela piena in caso di malattia, infortunio, maternità, ferie, 13^ mensilità, contribuzione piena al 33%, articolo 18 e diritti sindacali.
La CGIL si è sforzata di garantire, in ogni singolo accordo, che i contratti di lavoro fossero a tempo indeterminato e che prevedessero un numero di ore settimanali almeno uguale a quello del precedente contratto a progetto (part time di 36 ore settimanali).
Per l'86% dei lavoratori la trattativa è andata a buon fine.
Purtroppo, nonostante l'impegno delle categorie nazionali del settore terziario di CGIL CISL UIL, l'Azienda DATACONTACT si è mostrata indisponibile ad accogliere le richieste delle organizzazioni sindacali, volendo imporre unilateralmente e ad ogni costo un accordo a ribasso.
Accordo che, dopo qualche ora dalla rottura della trattativa con CGIL CISL UIL è stato siglato con altro sindacato.
Delle conseguenze di questo accordo di stabilizzazione (MA QUALE STABILIZZAZIONE??) vogliamo parlarvi.
Per questo vi invitiamo a partecipare alle seguenti assemblee, che si terranno:

*presso la sede CGIL di Matera in via De Ruggieri 3, venerdi 25 maggio alle 17,30 e sabato 26 alle 9,30

Conferenza Stampa di Datacontact

Trascrizione dal filmato di TRM. Servizio di Mimma Maranghino

Siamo lavoratori di serie A. Una precisazione, quella fatta da Daniela Spartaco, RSA CGIL, che ha partecipato alla conferenza stampa di illustrazione della trasformazione del contratto per il primo gruppo di 60 persone, tenutasi nel Complesso del Casale, alla presenza del Presidente di Datacontact Angelo Tosto, il vicepresidente Laura Tosto e di Francesca Chisena, RSA CISL e di Ferdinando Paolicelli, RSA UGL.
Dopo l'accordo nazionale, siglato per la stabilizzazione degli operatori inbound, l'iter che verrà seguito sarà diviso in più fasi, con assunzioni a tempo determinato full-time di 300 persone, inserite in modo scaglionato tra maggio e dicembre, con una corsia preferenziale riservata anche agli operatori outbound, e la possibilità, per 200 operatori, di essere inseriti con un contratto di apprendistato.
Il criterio rispettato: quello dell'anzianità in tutti i casi, anche per le donne in attesa, che si troveranno, per esempio, ad andare in maternità dopo 15 giorni di assunzione. Un contratto bene accetto dai lavoratori, che hanno sottolineato, nel corso della conferenza stampa, la volontà di avere sia una stabilizzazione economica (e non un part-time di 450 euro a tempo indeterminato) e sia di superare tutti i pregiudizi nei confronti degli operatori del call center, spesso visti come lavoratori di serie B, incapaci di valutare la validità di un contratto proposto (e non imposto) dall'azienda. Infatti, i lavoratori valutano la proposta contrattuale 'di tipo ottimale' per le loro aspettative e per la capacità progettuale che garantisce.
Nel corso dell'incontro il Presidente di Datacontact, Angelo Tosto, ha risposto alle accuse giunte dai sindacati, definendole false e finalizzate solo a screditare un'azienda che è viva, sana e di qualità. Grazie al risultato raggiunto, infatti, tra 2 anni, al momento del rinnovo del contratto con la TIM, il committente si troverà davanti un'azienda di qualità e flessibile: elementi, questi, fondamentali per l'economia di un intero territorio e non solo di un'azienda.
La vittoria, ha specificato Angelo Tosto, non è personale, ma di tutti i collaboratori inbound ed outbound.

Bar Datacontact 19.5.2007

Il part time delle parti in...time

Dite un pò, quante volte lo avete pensato? Il tuo curri...culum lo vedono direttamente i clienti e non le aziende, sic! C'è chi lo ha dichiarato addirittura ad un importante quotidiano nazionale! Non è detto che sia condivisibile chiaramente, ma sapete anche che di prostituzione non ne esiste una sola, no? ;-)
Beh, almeno c'è una profonda differenza con chi è costretto.

"Meglio prostituta che in un call center"
Valeria, la studentessa di medicina che si vende solo part time
di PAOLO POLETTI

Bella di notte e pure di giorno. Bella quando capita, quando ne ha voglia, quando ha bisogno di soldi. «Non mi sento una prostituta, decido io quando farmi pagare per andare con un uomo...», racconta Valeria, nom de plume si capisce, venticinque anni, capelli lunghi castano chiari, jeans e maglietta bianca, niente trucco, studentessa di Medicina di giorno, prostituta part-time certe notti. Di ragazze come lei, stelle filanti le chiamano, accompagnatrici occasionali per scelta o vocazione, ce ne sono molte ovunque e a Milano. «Odio le definizioni. Non accetto il moralismo su certe parti del corpo. Se ho problemi di coscienza? Alla fine cosa è peggio? Lavorare magari in un call center per otto ore al giorno o guadagnare la stessa cifra con due o tre incontri al mese...», «(...) Diciamo che mi sono trovata un lavoro su misura e che ho trovato il modo di avere tanto tempo libero», spiega di questa vita spericolata iniziata per caso un paio di anni fa, le confidenze con un’amica che aveva già provato, la presentazione all’agenzia e poi il primo cliente che l’ha scelta in fotografia e l’ha comperata per qualche ora, nel corpo e nella mente e forse pure nell’anima. (...) «Chi viene con noi vuole una ragazza pulita. E io so che incontro persone affidabili, a volte simpatiche, con cui si può parlare di tutto. Quello che succede dopo fa parte del gioco», spiega dopo questi due anni di incontri nemmeno troppo frettolosi a tariffa variabile, mai un coinvolgimento, mai un segno nel cuore e sulla pelle, niente che non possa finire quando dice lei. «Non ho un protettore. Se voglio, smetto. Magari un giorno scrivo un libro, la mia vita vera è sganciata da questo lavoro». I toni sono quelli della donna sicura. Nelle sue parole non c’è passione, non c’è amore, solo il simulacro di una vita tenuta a bada per lasciare spazio a quella vera. Quella che non si può raccontare a chiunque. Quella dove i sorrisi non sono finti, le relazioni sono sincere e a scandire il tempo non c’è la voce di un uomo che ammicca dalle colonne di annunci personali di un quotidiano e al telefonino illustra il suo catalogo: «La vuoi stasera? Vuoi una studentessa? Sono tutte italiane, hanno 22, 23, 27, 28 anni... Tutte brave ragazze...».

l'articolo integrale su 'la stampa' 21.5.07

Superata l'età, poi, sarà la stessa 'donatrice di erotismo a pagamento' a dover trovare qualcuno 'disponibile' a 'certificare' le competenze acquisite, e magari si tratta proprio di un call center!
Sentite qua.

8.4.2006 La Reuters riferisce da Berlino di un progetto che mira a dare un futuro economico alle prostitute tedesche che hanno superato l’età “produttiva”, impiegandole nei call center per le vendite telefoniche. La coordinatrice del programma, Gisela Zohren, dice che “dopo anni di prostituzione, sanno ascoltare e come trattare la gente. Conoscono le tecniche di vendita”. Secondo la Zohren, le tariffe per le prestazioni sessuali sono crollate e le lavoratrici nel campo sono molto incline ad accettare nuove proposte d’impiego

sabato 19 maggio 2007

Non solo Datacontact all'estero

Ci sono così tanti 'tangible benefits' ! Con poca attenzione agli 'effetti boomerang' forse.
Almaviva apre in Cina e si prepara per gli Emirati

Il Gruppo italiano Almaviva (che possiede ATESIA) ha firmato oggi un accordo con CCID Tong Call Center, uno dei maggiori fornitori cinesi di servizi di outsourcing IT controllato dal Ministero dell’Industria e dell’Informazione nazionale, per dare vita a una joint-venture paritetica di servizi di contact center.
Denominata Almaviva-CCID Shanghai Technology, la società sarà il frutto di un investimento iniziale di 10 milioni di euro, sottoscritto in quote paritetiche dalle due società. Inizierà a operare con 200 postazioni e 400 dipendenti, e coprirà con le sue attività 11 province, cioè l’intero territorio cinese. Ma l’evoluzione del telemarketing in Cina, un mercato in fase di liberalizzazione e in forte espansione, porta a stimare 5.000 addetti e 2.000 postazioni tra qualche anno.
La partnership si colloca nella strategia di internazionalizzazione di Almaviva, che ha già sedi in Brasile, Romania, Tunisia, e che in febbraio ha firmato un accordo con Infosys per sviluppare e vendere servizi e sistemi IT in India. Tripi prevede inoltre di avviare entro l’estate una nuova società a Dubai, negli Emirati Arabi (“un mercato estremamente ricettivo e strategico per la nostra offerta tecnologica”) e di realizzare il prossimo anno il 20% del fatturato dalle attività estere e di arrivare entro cinque anni al 40%.
“Il mercato cinese rappresenta una grande opportunità che possiamo cogliere con il valore del know-how e delle esperienze acquisite come primo gruppo italiano e tra i primi europei nei servizi di contact-center e di informatica per gli utenti e le imprese”, dichiara in una nota il presidente di Almaviva, Alberto Tripi.
CCID Tong Call Center è stata fondata nel 2000 a Pechino e fa parte del Gruppo CCID, controllato direttamente dal governo; svolge attività di consulenza tecnica nelle telecomunicazioni e di fornitura di servizi di contact-center per le industrie.

venerdì 18 maggio 2007

Differire contro differire

DOMANDA: Proprio gli accordi aziendali non rischiano di creare discriminazioni tra impresa e impresa con criteri diversi di classificazione del lavoro parasubordinato?

RISPOSTA: Gli accordi aziendali non potranno differire molto rispetto ai criteri individuati nelle leggi, nella circolare e nell’avviso comune.

Da una intervista a Tiziano Treu
in èlavoro 25 ottobre 2006, pag. 2


Cosa ha scelto, secondo voi, Datacontact, tra le due possibilità indicate dal dizionario Zanichelli?

1. Rinviare q.c. a un tempo successivo: d. la partenza, il pagamento, ecc.
2. V.intr. (aus. essere, avere) Essere diverso, distinguersi: le nostre idee differiscono alquanto

giovedì 17 maggio 2007

Attendere contratto



Cari amici,
è tempo di nuovi contratti.
Attendo news come molti di voi per verificare i dettagli…

Nel frattempo ho invano atteso di conoscere il mio 'posto in graduatoria'

Trafficanti di dati

Quanti clienti incazzati stressano a ragione ogni giorno tutti noi?! Il problema, come spesso accade, non è la tecnologia, ma...il patto di ferro tra gestori (tecnicamente 'cartello') per mantenere alte le tariffe per il web. Per non parlare della scelta dettata dal sottocredito. Pare che solo TIM abbia questo bug: ricordate che nelle intranet era riportata già molti mesi fa la volontà espressa di TIM di risolvere questo problema? Eppure ancora nulla di fatto, anzi la procedura interna di azzeramento 'solo per la prima volta' ci viene fatta intendere (a noi e per i clienti) tutta di 'gentile concessione' del gestore...quando invece bisognerebbe conoscere il risultato di azioni civili intentate a proposito per vedere dove si sono appigliati i legali di TIM davanti ai giudici che immagino quanto anche senza nessun codice alla mano dovrebbero imporre al gestore di distinguere un abbonamento da una prepagata! E i reclami diminuirebbero di almeno il 20%. Prendendo a prestito termini dalla cronaca giornaliera potremmo dire che gli utenti dovrebbero mantenersi, ad evitare un salasso, ad un uso 'modico e personale' di scambio dati mentre chi 'traffica' veramente...la fa franca.

ha ripreso l'argomento la rubrica PRIMO PIANO a pag. 2 di Repubblica Affari & Finanza 14.05.2007

Come spendere 15 euro in un attimo scaricando email

La tecnologia sforna di continuo innovazioni per rendere più facile l’accesso ad Internet dai telefoni cellulari. Ma il traffico dati non decolla. Perché il problema non è la tecnologia. E, stavolta, non è l’industria ma le telecom che fanno da tappo al decollo del mercato. A perderci un po’ di tempo, una buona parte dei telefonini oggi in circolazione permette già di emulare gran parte delle cose che si fanno su un pc. Forse la cosa più difficile da compiere su un cellulare è proprio la navigazione, perché molti siti non sono riproducibili nelle dimensioni del display di cellulare. Ma altre applicazioni sono invece perfettamente agibili. A partire proprio da quella più usata di tutte: la posta elettronica. Abbiamo fatto una prova con un Nokia 6680 che, con gli opportuni settaggi e senza scaricare nessun applicativo diverso da quelli forniti dalla casa può ricevere la posta arrivata sulla propria casella di posta elettronica. Abbiamo inserito i parametri della casella di email e premendo un solo tasto sono stati scaricati i messaggi residenti nella casella. Peccato che fossero oltre un centinaio. Neanche tantissimi: oggi le caselle di email offerte dai vari provider sono molto capienti e le si può anche usare per archiviare del materiale. Dov’è allora il problema? Che quel download durato pochi attimi ha bruciato istantaneamente 15 euro di credito telefonico. E sono state scaricate solo le intestazioni dei messaggi. Poi, a richiesta, cliccandoci sopra, si poteva scaricare anche il testo del messaggio. Con questo cellulare, in particolare, che legge anche i file world e powerpoint, si può scaricare anche qualche allegato. Ma si può immaginare a quale costo. Con gli altri, gli allegati vengono tagliati fuori automaticamente (per fortuna). Ma fin qui bisogna chiedere volta per volta di collegarsi al proprio provider di posta elettronica. Con un ulteriore settaggio si può dire al cellulare, proprio come se fosse un pc, di controllare periodicamente se è arrivata nuova posta: si può anche scegliere l’intervallo di tempo preferito, ogni ora o ogni 10 minuti se si attende qualcosa con urgenza. A quel punto non si deve fare più nulla e quando arriva una mail il telefono suona come per un sms. Ma per fortuna a quel punto anche i produttori di telefonini hanno avuto pietà dei poveri utenti e prima di poter inserire l’intervallo di ricerca di nuova posta prescelto e attivare definitivamente il servizio, compare sul display l’avvertenza: «Attenzione, questa scelta potrà modificare significativamente il vostro conto telefonico mensile!». (s.car.)

Nuove ispezioni programmate

In attesa di conoscere maggiori dettagli scritti delle precedenti effettuate da noi, penso che qualora si tratti di una semplice riedizione della precedente (con interviste 'a chiamata dai responsabili di commessa', e con gli orari affissi fatti sparire) ... siamo messi male. Attenzione dunque anche se chiamati alle cd. 'certificazioni', già anticipate nelle intenzioni da Datacontact, soprattutto per i colleghi in outbound!
Call center: il Ministero del lavoro programma nuove ispezioni
Il ministero del Lavoro, con la nota del 7 maggio, protocollo n. 25/II/5407, ha comunicato che si programmeranno a breve ispezioni puntuali e approfondite nei confronti delle “co.co.co.” nei call center, allo scopo di verificare la corretta qualificazione dei rapporti e l’adozione dei provvedimenti di competenza. Per quei committenti che non hanno approfittato della sanatoria prevista dalla legge 296/06, i controlli potranno comportare il riconoscimento di contratti di subordinazione a tempo indeterminato, la comminazione di sanzioni amministrative e i recuperi delle differenze contributive dalla data di inizio dell’attività lavorativa. Le possibilità per mettersi al riparo dalle conseguenze degli accertamenti potrebbero essere le certificazioni dei contratti che impediscono le contestazioni da parte degli organi di controllo, oppure il rinnovo dei “co co.co.” non genuini, con trasformazione dei contratti e assunzioni dei lavoratori. Questa procedura potrà essere avviata attraverso transazioni presso le Commissioni di Conciliazione, che comporranno le posizioni di committenti e collaboratori e opereranno un pregiudiziale e reciproco riconoscimento delle attività svolte. I contratti ai quali si potrà accedere potrebbero essere anche a part-time o a chiamata.

mercoledì 16 maggio 2007

I criteri dell'uso 'personale'

In breve, i cosiddetti e poco chiari 'criteri antifrode'. Tra le varie contraddizioni (es. tra punto 1.2 e 3) davvero inusuale le attività fraudolente (art.8) a danno del Cliente da parte di se stesso. A quando, intanto, un blocco del gestore, qualora vi siano sospetti di frode a danno del Cliente?

Norme d’uso TIM Card (30 Marzo 2007)

1.2. (…) il cliente potrà effettuare chiamate con l’acquisto di traffico prepagato; esauritosi il traffico, salvo il caso di ricarica, sarà esclusivamente possibile ricevere chiamate in entrata (…).

3. Qualora il traffico effettuato dovesse superare l’importo del traffico prepagato disponibile, Telecom procederà all’addebito di tale differenza in occasione della prima ricarica.

7. (…) Vietato un utilizzo del servizio che ne alteri le caratteristiche e/o il relativo profilo tariffario tramite qualsivoglia apparecchiatura diversa rispetto al suddetto apparato radiomobile (quale, a titolo esemplificativo ma non esaustivo, i modem GSM per utilizzo vocale). Ai sensi delle presenti norme d’uso, l’uso personale del servizio è definito secondo un profilo standard di traffico che rispetta almeno due dei seguenti parametri: a) traffico giornaliero uscente sviluppato per Tim Card non superiore a 160 minuti e/o 200 sms; b) traffico mensile uscente sviluppato per Tim Card non superiore a 1250 minuti e/o 2000 sms; c) traffico giornaliero in uscita verso la rete mobile Tim non superiore all’80% del traffico giornaliero uscente complessivo; d) rapporto tra traffico voce e sms giornaliero uscente complessivo e traffico voce e sms entrante complessivo non superiore a 4. Il superamento di almeno tre di tali parametri comporta la sospensione della linea.

8. Telecom si riserva la facoltà di sospendere il servizio qualora riscontri attività illecite o fraudolente poste in essere ai danni di Telecom o del Cliente; ove sia il Cliente a porre in essere tali attività ai danni di Telecom, quest’ultima avrà facoltà di risolvere il contratto ai sensi dell’art. 1456 del Codice Civile.