sabato 29 settembre 2007

Cellulari dalla fogna

Passano nelle fogne pur di contrabbandare i telefonini
18 Settembre 2006

E' stata sgominata un'organizzazione di contrabbandieri che aveva trovato il modo di importare illegalmente telefonini cellulari da Hong Kong in Cina passando attraverso i condotti della fognatura. In quella che potrebbe essere la trama di un film, i contrabbandieri avevano affittato un monolocale a Shatoujiao, a pochi metri dal confine, scavando poi un tunnel con cui hanno raggiunto la fognatura. I componenti della banda, composta da una decina di persone sia cinesi che di Hong Kong, hanno confessato di aver impiegato venti giorni a scavare il tunnel. Le forze dell'ordine cinesi hanno sequestrato oltre 900 cellulari e 120 mila chip elettronici, per un valore pari a circa 150 mila euro.

http://www.puntocellulare.it/notizie/6226/Furto-rame-cavi-telefonico.html
dicevo io che quando qualcuno esclama "ho un cellulare di m... non prende" forse ha proprio ragione!

venerdì 28 settembre 2007

Le invasioni barbariche



Ultimamente siamo subissati dai call center. Non passa giorno senza che qualche gentile signorina o accattivante boy ci propongano offerte a dir loro strabilianti.
Le più gettonate sono le compagnie telefoniche che ti offrono di tutto tranne un calo delle bollette, mai qualcuno che ti dica ‘Gentile signore da oggi la sua bolletta telefonica è diminuita del 10%’, ’ Oh grazie e che devo fare in cambio?’ rispondi tu che già stai sul chi va là fiutando la fregatura, ‘Assolutamente niente. Buona giornata gentile cliente’. Sarebbe l’unica promozione che accetteremmo volentieri. Invece ti offrono tariffe di qua e tariffe di là, super-mega-ultra navigazione internet con connessione diretta con Marte, offerte vantaggiosissime per telefonare ai parenti che stanno al Polo Sud, un miliardo di chiamate gratis verso tutti i telefoni del tuo condominio e altre offerte mirabolanti.
Però i call center non si fermano alle linee telefoniche ma ti offrono di tutto, dal vino prodotto a Manhattan alle pantofole per piedi piatti, dalle piadine tirolesi ai soggiorni in uno splendido hotel con vista sulla discarica privata della Regina Elisabetta II.
Francamente adesso cominciano a far girare un pochino certe sferette, quel che è troppo è troppo.
Alla faccia della privacy e della quiete familiare queste telefonate ti interrompono sempre mentre sei sotto la doccia, mentre mangi o stai facendo un pisolino.
Senza chiedere niente ti trovi subissato di richieste ed offerte e appena senti quella vocina proveniente dal call center ti viene voglia ti sbattergli il telefono in faccia mentre bestemmi come uno scaricatore di porto. Non lo fai solo perchè pensi che dall’altra parte ci stanno solo dei poveracci che cercano di guadagnarsi la pagnotta.
Però adesso davvero esagerano, non è possibile che quattro telefonate su cinque siano dei call center e la quinta di uno che ha sbagliato numero.
Nel paese delle authority in cui viene garantito tutto anche che i pregiudicati siedano in parlamento possibile che non esista qualcuno che riesca a porre un freno a questa invasione senza ombra di dubbio barbarica?

Istruttoria Antitrust su ENEL

Alcuni Primi effetti pratici, almeno negli accordi teorici. Speriamo bene.

(...) Maggiore vigilanza e migliore formazione degli operatori di call-center, un codice di condotta più rigoroso per i dipendenti, (...) maggiori controlli svolti sui «consulenti del contact-center» attraverso «mistery calls», ovvero chiamate da clienti anonimi, interviste a clienti che hanno usufruito del call center e visite ispettive di qualità.
Allo stesso tempo, Enel intende istituire una struttura apposita che verifichi il comportamento degli operatori a contatto con la clientela finale e rafforzare la formazione degli stessi.

fonte il tempo, 24.8.2007

mercoledì 26 settembre 2007

Rapporto sulle regolarizzazioni

Roma, 26 set. (Adnkronos/Ign) - ''Entro aprile 2008, saranno stabilizzati nei call center oltre 22 mila lavoratori di circa 300 aziende italiane''. Lo annuncia a LABITALIA, Umberto Costamagna, presidente di Assocontact (Associazione nazionale dei contact center in outsourcing aderente a Confindustria).
''A seguito della circolare 17/2006 del ministro Damiano, dell'avviso comune e delle norme in Finanziaria che agevolavano la stabilizzazione dei collaboratori -dice Costamagna- si è avviato un processo che, con gli accordi tra le parti sociali, ha dato vita a un cammino di qualità in un settore, quello dei call center, difficile e dove, nel passato, a volte si è esagerato con l'organizzazione del lavoro troppo elastica. Adesso -spiega Costamagna- le aziende serie, come quelle a noi associate, cercano di porre rimedio a questi problemi''.
Costamagna esclude che le recenti novità normative possano incoraggiare una fuga verso l'estero. ''Se partiamo dalla premessa -sostiene- che il lavoro nei call center ha bisogno di qualità perchè i lavoratori di questo segmento gestiscono il patrimonio più importante di un'azienda (ossia i clienti finali), si capisce immediatamente che la scelta di delocalizzare non è il massimo. Le imprese italiane non stanno prendendo questa strada. La soluzione è, invece, mettersi attorno a un tavolo con i sindacati e trovare risposte compatibili con le esigenze del mercato''.
La replica dei sindacati non tarda ad arrivare: ''sono ancora poche le 22 mila stabilizzazioni in arrivo nei call center entro aprile 2008''. Anna Maria Furlan, segretaria confederale della Cisl, spiega a LABITALIA che ''bene ha fatto il ministero a emanare una nota con cui chiarisce alcuni punti sulle regolarizzazioni in atto''. ''Su 650 aziende interessate alla regolarizzazione dei precari nel call center -aggiunge- solo 100 hanno chiuso accordi sindacali come indicato dall'avviso comune. E, su una platea di circa 900 mila lavoratori presenti nei call center, il 70% è da regolarizzare''.
''Durante la fase degli accordi -ricorda Furlan- anche gli ispettori del lavoro hanno svolto attività 'educativa' spiegando alle aziende cosa e come dovevano fare per adeguarsi alla norma. Ora, invece, sono iniziate le ispezioni vere e proprie e speriamo che questo serva a spronare le imprese a regolarizzarsi attraverso gli accordi con le parti sociali. Ma per ora -avverte- le inadempienze ci sono e sono eclatanti''. Tuttavia, dice Furlan, ''non ci sono pericoli che le aziende possano trasferire le attivita' all'estero''. ''La sfida vera, per i call center come per tutti, è quella della qualità e questa non può essere a scapito dei diritti dei lavoratori''.


fonte adnkronos economia

lunedì 24 settembre 2007

Il brutto del Belmonte

Troppe volte siamo accusati di essere una frana. E se una frana cadesse (come è successo!) proprio sul call center cambierebbe qualcosa? Ardua domanda!

Palermo, 24 set. (Adnkronos) - Un costone roccioso e' franato a Belmonte Mezzagno a causa del violento nubifragio che si e' abbattuto nel pomeriggio a Palermo e in alcuni comuni della provincia. I detriti sono finiti su un edificio in via Papa Giovanni 326, che ospita un call center. I dipendenti della struttura sono rimasti imprigionati all'interno dello stabile. Danni e allagamenti si registrano anche a Villabate e Bagheria. A Palermo strade e scantinati allagati, soprattutto in via Messina Marine. Traffico in til in diverse zone della citta'.

martedì 18 settembre 2007

Contro i vandali del lavoro

Cari amici,
anche il nostro collega "licenziato" è stato sfacciatamente (ma in gran segreto) accusato di "non aver fatto presente alla dirigenza eventuali problemi...", quando invece come pochi altri avrebbe la possibilità di dimostrare l'esatto contrario.
Per non farsi trovare impreparati, conviene perciò, sulla scorta delle ultime vicende, che spero diventino esperienza utile per tutti, far tesoro di quanto indirettamente una interessante sentenza della suprema corte fa comprendere.
Ossia la necessità di sollecitare e denunciare sempre e, possibilmente in forma scritta con modalità che prevedano una tracciabilità, ogni qualvolta chi non dovrebbe, attua le tipiche forme di vessazioni sul luogo di lavoro. Una mano proveniente dal diritto che forse potrà spingere chi è troppo timido a non continuare a ragionare secondo la logica imperante che tante volte ho dovuto ascoltare del "conviene stare zitti...(come un asino)...tanto cosa risolvi...".
Ed infatti, con sentenza n. 16148 del 20 luglio 2007, la Cassazione ha affermato che il datore di lavoro risponde di responsabilità per mobbing in tutte quelle ipotesi in cui, pur sollecitato, non ha predisposto misure idonee per preservare il lavoratore da forme di «pressione» di altri colleghi. Il risarcimento del danno può essere richiesto dal lavoratore «mobbizzato» entro dieci anni, che decorrono da quando si è manifestato il danno e non dall'inizio delle vessazioni.

domenica 16 settembre 2007

Rinuncia alle transazioni e alle sue seduzioni

Ricordate i primi "stralci di regolarizzazione", che diversi colleghi comunicavano di aver firmato senza saper bene cosa ci fosse scritto, nonostante il previsto "ampio esame della controversia"?
Bene, come spesso accade, dato che il legislatore guarda più alla sostanza che alla forma, in particolare nei rapporti di lavoro, arriva una sentenza della suprema corte, che rende nulle le quietanze più o meno velatamente o indirettamente 'estorte'.

Con sentenza del 16682 del 27 luglio 2007, la Cassazione ha affermato che la quietanza a saldo, sottoscritta dal lavoratore, può assumere valore di rinuncia o transazione alla sola condizione che risulti accertato che essa sia stata rilasciata con la consapevolezza di determinati diritti e con l'intento cosciente di abdicare o rinunciare ai medesimi.

Sorprese integrative

Cari amici,
ricordate la mia pubblica sorpresa della mancanza dell'accordo ugl-datacontact?
Ora compare magicamente il "contratto integrativo".
Integrativo di un accordo principale che non è stato mai stato più pubblicato: alquanto singolare si direbbe.
Lo si può scaricare da qui.
Il fatto è che non lo si potrà scaricare altrettanto facilmente dalle proprie spalle, sic! Risaltano subito alcuni aspetti, anche senza "fare le pulci" a confrontarlo con l'accordo del 30 aprile:

- Ancora una volta si fa riferimento all'accordo del 30 aprile, senza tener conto che l'ultima riunione con cgil-cisl-uil è posteriore a quell'accordo (2 maggio), senza pudore dunque si continua a pubblicare questa data di accordo parallelo mai comunicata in tempo reale ai sindacati maggiormente rappresentativi.
- Dalla Premessa apprendiamo come "le parti concordano un approccio preventivo": ne abbiamo avuto prova con l'ingiustificato licenziamento del nostro collega...oscura e sicuramente preventiva azione rispetto all'assunzione che lo stesso si attendeva come tutti coloro che hanno dato cuore e fatiche alla Datacontact fin dai suoi esordi come commissionaria TIM (2004).
- Ed ancora che "le parti si danno atto di intervenire idoneamente a rimuovere eventuali forme di discriminazione diretta ed indiretta"...tutto un programma, ma...guardando a quanto vissuto finora, qualcuno ha mai fatto esperienza di questa strana e improvvisa volontà di intervento?
- Ancora leggiamo come tale contratto sia "fondato sulla regolamentazione del mercato del lavoro"..."anche al fine di diffondere una cultura di legalità diffusa". A quale regolamentazione si faccia riferimento (date le chiusure dei mesi passati) non è dato sapere; in quanto a "legalità diffusa" ognuno faccia un esame di coscienza per verificare quanto di ciò sia realistico.
- Tutto ciò premesso, ascoltate bene: questa integrazione servirà "come ulteriore strumento di garanzia dei diritti dei lavoratori" (!) in un "ambito lavorativo che consenta la crescita professionale del lavoratore e fermo restando i diritti acquisiti (art.6)". Bella faccia tosta ad esprimersi in tal senso (appunto).
- Con l'art. 4 si affiderebbe il compito, alla cosiddetta "Commissione PAR" (così è, se vi par) il compito di analizzare la situazione economica, strutturale e sociale del settore (ecc.) in particolare sullo stato di applicazione delle principali leggi sul settore e l'opportunità di eventuali loro modifiche": siamo al paradosso! Mai sentito nessuno dei colleghi interessarsi alle suddette situazioni sociali o studiare un pò di economia o legislazione di call center!! salvo non fosse sollecitato proprio da coloro che hanno avuto lo 'sgambetto' (leggi mandati via). E ora con quale incentivo dovrebbero farlo alcuni designati ad hoc...?
- L'art. 5, pur riconoscendo che il "Protocollo aggiuntivo per Operatori di Vendita non prevede il lavoro notturno" non fa cenno ad alcuno scontro o dibattito pregresso in merito all'applicazione dello stesso Protocollo ad operatori (inbound) che tutt'altro fanno che vendere (salvo la volontà di tim di trasformarli d'imperio, di tanto in tanto, anche in venditori). A tal proposito che si fa? Si auspicano fantomatici nuovi "studi di fattibilità del ruolo dei contact center a seguito dell'intervento legislativo in materia di stabilizzazione dei rapporti di lavoro". Chi ha vissuto le tormentate vicende dei tentati accordi sindacali non fa fatica a riconoscere in tali espressioni lo "scordatevi che vi regolarizziamo come veri operatori di customer care".
- Ancora l'art. 5 (2.2) non chiarisce al 100% ciò che si auspicava da tempo: la cumulatività della maggiorazione data dal lavoro festivo e notturno.
- L'art. 6 poi promette un salto di ben 3 livelli contrattuali ai cosiddetti "addetti a compiti di assistenza agli operatori di sala" (altrimenti detti ATS o TL): hai capito, tu, la manovrina?
- Quanto succintamente predetto, condito da almeno quattro chiare espressioni di volontà di azione in senso "bilaterale" (due in premessa, due all'art.2) in quanto "le parti sottolineano l'importanza del ruolo delle relazioni sindacali". Quanto quelle relazioni siano importanti per Datacontact lo riscontriamo da anni (giusto l'esempio più recente)

Continuano a chiamarli 'call center'

Dopo operazioni denominate "call center", altri call center sui generis (nelle parole del redattore) vengono alla luce.

Un 'call center' della droga e' stato scoperto dai carabinieri della compagnia di Prato, che hanno concluso un'operazione che vede indagate 24 persone, otto delle quali sottoposte a misure di custodia cautelare. L'indagine, avviata nello scorso ottobre, ha impegnato quaranta militari, che hanno compiuto una quindicina di perquisizioni e sequestrato circa 4 mila euro. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, il gruppo di italiani e magrebini forniva piccole dosi di droga, per lo piu' cocaina, su appuntamento telefonico, con consegna ai clienti in varie piazze e strade del centro storico di Prato. Nel corso dell'attivita' di controllo, durante la quale sono stati effettuati 16 arresti in flagranza di reato, e' emerso che consumatori di tutte le eta' e classi sociali contattavano in particolare un numero di cellulare. L'utenza telefonica, nonostante gli arresti e i sequestri compiuti nell'arco del tempo, veniva rinnovata e utilizzata da altri soggetti che proseguivano l'attivita' illegale.

fonte toscanatv 4.8.2007

sabato 15 settembre 2007

Fatti non foste a viver come bruti...

Sarà vero? Pare che stando accanto ad alcuni colleghi venga da pensare a Dante Alighieri come ad un brigante dell’800 piuttosto che al padre della lingua italiana.
Dopo i famigerati quanto inutili affiancamenti in “doppia cuffia”, forse è ora di correre ai ripari.
Se l’uso corretto dell’italiano non è più una piacevole abitudine per alcuni di noi, potremmo cominciare a dare una vera “impronta” meridionalista al nostro amato call center, mantenendo però un approccio epistemologico al fenomeno.
Proponiamo l’implementazione di un corso di vernacolo materano, così da mettere in evidenza l’unicum linguistico rappresentato dal “gioiello hi-tech” nei Sassi.
Per iniziare potremmo dotarci tutti del nuovissimo dizionario terminologico materano.
I risultati, durante le conversazioni con i clienti, non si faranno attendere.

lunedì 10 settembre 2007

Contro il logorio della vita moderna…

Bilanci, CdA, FC Matera al telefono/Datacontact domenica in panchina, turn-over, Settembre, si ricomincia!
Stipendi di quasi 1000 euro per 8 ore e 30 di lavoro, salvo il famigerato "20%". Prima ne prendevamo 1000 lavorando 7 ore.
All’azienda sono costati il 7% in più.
A noi il restante 93%, in tempo e salute...
Il caro-vita dimezza il potere d’acquisto dei nostri “sudati” 1000 euro.
E poi ci sono l’inflazione e il Governo, gli aumenti di pasta e pane, la “Casa delle Schiavitù” e la “Casa delle Libertà”, le voci di corridoio (o meglio, dei fields) e la voce unica del padre-padrone, i clienti e i committenti, i team-leader e i team-slaves, le "stelle" e le stalle, i compagni e i camerati, i politici operatori e gli operatori politicizzati, Calciopoli e Vallettopoli, i genitori e i figli (di)…
Stanchi di tutto questo?
Vorreste recuperare il costo delle ferie appena trascorse?
Vorreste recuperare la rata del mutuo appena pagata?
Vorreste non dover spendere un patrimonio per i libri di scuola dei vostri figli?
Ecco la soluzione.
Dagli Stati Uniti è in arrivo l’Abbatti-Aumenti!
Usatelo sulla busta-paga e le varie decurtazionitrattenutedetrazioni sul totale si dimezzeranno come per magia.

Magari funzionasse davvero!
Secondo voi riusciremmo a dimezzare pure gli abusi che abbiamo patito fin’ora?

sabato 8 settembre 2007

V-Day 8 settembre 2007

Questa giornata è importante per tutti.
Altro che tessere sindacali (strappate e non) e pseudo-comunicati aziendali...
Tutti a firmare!

Matera
* Piazza del Sedile
* Piazza Vittorio Veneto
* Via Trabaci