
"Questa volta ha volutamente registrato tutti i passaggi temporali". Quanti di noi non hanno sobbalzato sulla postazione ogni volta che qualche cliente più avveduto, stanco di continui rimandi su reclami, ci ha reso noto che stava prendendo nota di ogni particolare, numero di esigenza compresa? Avremmo dovuto aiutare il cliente a non perdere le tracce del suo reclamo e invece...le mie orecchie hanno spesso sentito nient'altro che temerari accenni alla fantomatica 'legge sulla privacy'...quante volte (insufficientemente) è già stato denunciato un uso spregiudicato di tale legge...
CALL CENTER CHE NON RISPONDONO E AGENZIE CHE SBRIGANO LE PRATICHE CONSOLARI A PAGAMENTO: L’INTERROGAZIONE DELL’ON. ZACCHERA (AN) AL MINISTRO DEGLI ESTERI
ROMA aise - Partendo dalla denuncia di un connazionale che si è "scontrato" con l’inefficienza del call center del consolato di Belgrado, Marco Zacchera, responsabile esteri di Alleanza Nazionale, ha presentato ieri una interrogazione al Ministro degli esteri per chiedere delucidazioni in merito ai costi dei call center e alla pratica, diffusa in alcuni Paesi, di affidarsi ad agenzie per il disbrigo, a pagamento, delle pratiche consolari. "Il giorno 18 giugno – si legge nella premessa - un cittadino italiano, trovandosi in Serbia per regolarizzare l'assunzione di una badante, ha cercato per l'ennesima volta di contattare la nostra ambasciata di Belgrado; poiché già in passato non era riuscito ad avere celermente gli uffici tramite l'apposito call-center questa volta ha volutamente registrato tutti i passaggi temporali. Risulta pertanto dai tabulati telefonici che da Belgrado è stato chiamato il numero 0903/121212 per richiedere un appuntamento onde poter effettuare il deposito dei documenti di lavoro; il tempo di attesa (con musichetta) è stato di 18 minuti al termine dei quali ha risposto finalmente un operatore serbo ma solo per dire che non era possibile fissare un appuntamento". "L'operatore – aggiunge Zacchera - ha spiegato inoltre, che fino ad agosto non vi erano spazi per appuntamenti ma con un po' di fortuna richiamando i giorni successivi "forse qualche data si sarebbe liberata" (altri 3 minuti al telefono); la telefonata (inutile) è pertanto costata 21,5 dinari al minuto complessivamente, 6 euro, cosa come all'incirca costano tutte le (molto spesso inutili) telefonate al call-center noti che una telefonata normale urbana in Serbia costa 1 dinaro al minuto; va tenuto conto dei prezzi medi in Serbia per cui queste somme sono molto superiori all'Italia in termini di potere d'acquisto (lo stipendio medio in Serbia è circa 200 euro)".Allo stesso tempo, rileva Zacchera, "i giornali serbi pubblicano però gli indirizzi ed i numeri di telefono di "agenzie" che si assumono il compito di svolgere queste pratiche a costi però molto elevati".Alla luce di queste informazioni, il deputato di An chiede di sapere "chi introiti l'importo per le telefonate al call-center, e cioè se la struttura stessa o - almeno in parte - la nostra rappresentanza a Belgrado; se si consideri corretto che i cittadini debbano attendere così a lungo solo per avere risposte negative ed intanto debbano pagare ingenti costi economici e se quindi non sarebbe corretto un importo fisso alla risposta e solo se effettivamente risponde l'operatore". Zacchera, inoltre, vorrebbe delucidazioni su "come siano state scelte sia a Belgrado che presso altre rappresentanze diplomatiche i centri di call-center e se il Ministero degli affari esteri abbia monitorato il costo medie delle predette chiamate" e, infine, "se risponde al vero che "Agenzie" siano autorizzate o tollerate ad avere contatti con i locali dell'Ambasciata svolgendo - a pagamento - pratiche consolari, di visite, permessi di soggiorno eccetera".
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